Il governo giapponese ha approvato un piano per vendere un nuovo modello di aereo da combattimento ad altri paesi

Il ministro della Difesa britannico Grant Shapps (a destra), il ministro della Difesa italiano Guido Crosetto (a sinistra) e il ministro della Difesa giapponese Minoru Kihara dopo un incontro a Tokyo, Giappone, 14 dicembre 2023. (EPA/David Mareuil)
Il ministro della Difesa britannico Grant Shapps (a destra), il ministro della Difesa italiano Guido Crosetto (a sinistra) e il ministro della Difesa giapponese Minoru Kihara dopo un incontro a Tokyo, Giappone, 14 dicembre 2023. (EPA/David Mareuil)

Martedì il governo giapponese ha approvato un piano che permette di vendere ad altri paesi un nuovo modello di aereo da combattimento che sta progettando da circa un anno con l’aiuto di Regno Unito e Italia, nell’ambito di una più ampia strategia che punta a potenziare l’industria delle armi locale e rafforzare il ruolo del paese nella sicurezza globale.

La decisione del governo giapponese è stata ampiamente discussa e commentata dai quotidiani locali, anche perché rappresenta una deroga ai principi pacifisti che il paese ha adottato dopo la fine della Seconda guerra mondiale. La Costituzione giapponese, imposta dagli Alleati dopo la guerra, stabilisce infatti che il paese “non riconoscerà il diritto alla belligeranza” e che “non saranno mai mantenute forze terrestri, marine e aeree né qualsiasi altro potenziale bellico”.

Non è la prima volta che il governo di Fumio Kishida, entrato in carica nel 2021, prende una decisione che va contro i principi pacifisti giapponesi. Nel dicembre del 2022 aveva approvato riforma storica con cui, dopo decenni trascorsi senza un esercito regolare ad applicare una politica estera pacifista, aveva deciso di riarmarsi. Tra le altre cose, la riforma prevedeva un forte aumento della spesa per la difesa, nuove capacità militari e acquisto di missili a lungo raggio.

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