È stato arrestato un uomo che ha detto di aver appiccato il grosso incendio di Johannesburg di agosto in cui erano morte 76 persone 

Una parete del palazzo in cui lo scorso agosto sono morte 76 persone per un incendio
Una parete del palazzo in cui lo scorso agosto sono morte 76 persone per un incendio (AP Photo/Jerome Delay)

Martedì in Sudafrica è stato arrestato un uomo di 29 anni che ha confessato di aver appiccato il grosso incendio in un palazzo di Johannesburg in cui lo scorso agosto erano morte 76 persone. Ha detto di aver appiccato l’incendio mentre cercava di liberarsi del cadavere di un uomo che aveva appena ucciso nel seminterrato del complesso: avrebbe coperto il corpo di benzina e ci avrebbe buttato sopra un fiammifero, e le fiamme si sarebbero successivamente diffuse nel resto dell’edificio, che era fatiscente, abbandonato e occupato illegalmente da persone senza fissa dimora (in gran parte migranti). L’uomo ha detto di aver ucciso quella persona per ordine di uno spacciatore di sostanze stupefacenti, di cui faceva uso, che viveva nell’edificio.

L’uomo, di cui non si conosce l’identità, è accusato di omicidio, incendio doloso e tentato omicidio. La polizia locale ha detto che ha confessato la propria responsabilità nel corso di una deposizione: da agosto sono in corso le indagini sulle cause dell’incendio, in cui erano anche rimaste ferite oltre 80 persone.

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