Un incendio ha distrutto più di mille abitazioni in un campo profughi rohingya in Bangladesh

(AP Photo/ Shafiqur Rahman)
(AP Photo/ Shafiqur Rahman)

Nella notte tra sabato e domenica un incendio ha distrutto più di mille abitazioni in un campo profughi per persone di etnia rohingya nei pressi della città di Cox’s Bazar, nel sud del Bangladesh, vicino al confine col Myanmar. Il campo è grande a malapena 13 chilometri quadrati ed è abitato da circa 600mila rohingya, in una situazione di estremo sovraffollamento. L’incendio non ha causato morti ma secondo il commissario per i rifugiati del Bangladesh circa 4mila persone sono rimaste senza casa, mentre secondo l’amministrazione locale dell’UNHCR, l’agenzia dell’ONU per i rifugiati, le persone sfollate sarebbero almeno 7mila.

I rohingya sono un grande gruppo etnico di religione musulmana, le cui comunità si trovano per lo più in Bangladesh e in Myanmar, due paesi confinanti dell’Asia meridionale. La maggior parte dei profughi che vivono in Bangladesh è scappata dal Myanmar a partire dal 2017, quando l’esercito birmano aveva compiuto una serie di brutali operazioni militari, con stupri sistematici e uccisioni indiscriminate.

Centinaia di migliaia di persone vivono ancora oggi in campi profughi per lo più improvvisati, sovraffollati e con pessime condizioni sanitarie. È piuttosto frequente che in questi campi si verifichino incendi, anche di natura dolosa: nel marzo del 2021 15 profughi morirono e circa 50mila rimasero senza casa a causa di un enorme incendio, nel campo di Balukhali, sempre vicino alla città di Cox’s Bazar.