Un uomo con cittadinanza italiana e russa è stato arrestato in Russia con l’accusa di aver sabotato una linea ferroviaria e un aeroporto

La sede dei servizi segreti russi a Mosca, in una foto del 2006 (Oleg Klimov/Getty Images)
La sede dei servizi segreti russi a Mosca, in una foto del 2006 (Oleg Klimov/Getty Images)

Secondo l’agenzia di stampa russa Interfax, che cita i servizi segreti russi, è stato arrestato in Russia un uomo di 35 anni con la cittadinanza italiana e russa. L’uomo è accusato di aver lanciato droni contro un aeroporto militare russo e piazzato alcuni esplosivi su una linea ferroviaria, sempre in Russia. Gli attacchi erano stati compiuti nella regione di Ryazan: il primo, contro l’aeroporto, era avvenuto il 20 luglio, mentre quello contro la ferrovia, che aveva fatto deragliare un treno merci, l’11 novembre.

L’uomo è sospettato di aver compiuto attacchi terroristici e di aver acquistato e trasferito illegalmente esplosivi. I servizi segreti russi (FSB) hanno diffuso una confessione dell’uomo secondo cui sarebbe stato reclutato dai servizi segreti militari ucraini, che lo avrebbero contattato a Istanbul a febbraio e gli avrebbero poi chiesto di compiere gli attacchi, dopo essere stato addestrato alla fabbricazione artigianale di esplosivi in Lettonia. L’FSB ha anche detto di aver confiscato il materiale usato per preparare gli esplosivi usati negli attacchi e di aver trovato registrazioni e foto «dei crimini commessi». Il ministero degli Esteri italiani ha fatto sapere alle agenzie di stampa che il consolato italiano a Mosca sta seguendo il caso e «sta conducendo le opportune verifiche».

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