Nei Paesi Bassi il senatore Gom van Strien si è dimesso dall’incarico di trovare una maggioranza parlamentare, per via di alcune accuse di frode

(ANSA/EPA/SEM VAN DER WAL)
(ANSA/EPA/SEM VAN DER WAL)

Lunedì il senatore olandese Gom van Strien, membro del partito di estrema destra PVV (Partito per la Libertà) guidato da Geert Wilders, che la scorsa settimana aveva vinto le elezioni parlamentari nei Paesi Bassi, si è dimesso dall’incarico di “scout”, ossia una figura che si occupa di condurre i colloqui con tutte le forze parlamentari per trovare una maggioranza capace di dare la fiducia a un governo. Si è dimesso dopo che domenica l’università di Utrecht, l’ateneo per cui lavorava, lo aveva accusato di frode.

Secondo quanto scritto dal quotidiano olandese NRC, Van Strien sarebbe indagato insieme ad altre tre persone per via delle sue attività nella Utrecht Holdings, una società di venture capital (una forma di finanziamento che viene fornita da investitori esterni alle imprese in fase di espansione) senza scopo di lucro che collabora attivamente con l’università di Utrecht.

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Van Strien, che prima di iniziare la propria carriera da parlamentare aveva lavorato nel dipartimento di Veterinaria dell’università, ha respinto tutte le accuse, ma ha deciso comunque di rinunciare all’incarico e annullare tutti i colloqui in programma questa settimana a causa di quelli che ha definito «disordini». I principali partiti avevano affidato il ruolo di “scout” a Van Strien venerdì scorso: durante la sua prima conferenza stampa aveva avvertito che formare una maggioranza sarebbe stato «complesso».