Una città svedese vuole che i suoi abitanti si salutino di più

L'amministrazione di Luleå spera così di migliorare il benessere della popolazione locale, nota per essere particolarmente poco socievole

(Luleå kommun/YouTube)
(Luleå kommun/YouTube)

Una campagna avviata nei giorni scorsi dalla città di Luleå, in Svezia, cerca di migliorare il benessere degli abitanti rivolgendo loro un semplice invito:

Dite ciao!

La frase – che in svedese è Säg hej! – è anche il nome della campagna promossa dal comune. L’amministrazione comunale vuole proprio che le persone si salutino quando si incrociano per strada: secondo il comune «dire ciao mette le persone a loro agio e le fa sentire più sicure. È qualcosa che possiamo fare tutti per rendere Luleå un posto più piacevole». Una consulente del comune ha detto che «ovviamente non è la soluzione per tutto, ma un ciao può fare una grossa differenza» nei rapporti fra le persone. Sul sito del comune si sottolinea l’importanza anche dei legami più superficiali per migliorare il benessere dei cittadini.

La campagna è stata avviata il 31 ottobre, in quella che il comune ha proclamato “giornata del vicino”, e si è conclusa tre settimane dopo, il 21 novembre, in cui è stata indetta invece la “giornata del saluto”. Il periodo coincide con l’inizio della diminuzione delle ore di luce solare: Luleå si trova nel nord del paese, e nel pieno dell’inverno riceve solo tre ore di luce al giorno, cosa che secondo il comune rende più difficoltosa la socializzazione.

In effetti i cittadini di Luleå, che con 46mila persone è la seconda più popolosa del nord della Svezia, hanno la fama di essere molto riservati, se non proprio burberi. A questo proposito l’edizione svedese del sito The Local ha raccontato che gli abitanti della regione si parlano così poco che la parola per “sì” nella variante locale dello svedese è stata sostituita da un sibilo prodotto aspirando rapidamente aria con la bocca (ma va detto che varianti di questo suono sono comuni anche in altri paesi scandinavi, come la Norvegia).

– Leggi anche: Come l’ambiente influenza le culture