Il calciatore del Milan Alessandro Florenzi è indagato nel caso di presunte scommesse sul calcio

Alessandro Florenzi, il 4 novembre 2023 (Fabrizio Carabelli/SOPA Images via ZUMA Press Wire, ANSA)
Alessandro Florenzi, il 4 novembre 2023 (Fabrizio Carabelli/SOPA Images via ZUMA Press Wire, ANSA)

Il calciatore del Milan Alessandro Florenzi è indagato dalla procura di Torino nel caso sulle presunte scommesse sulle partite di calcio per cui erano già indagati i calciatori della Nazionale Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo e il giocatore della Juventus Nicolò Fagioli. L’AGI dice che l’accusa rivolta a Florenzi è la stessa degli altri calciatori: scommesse su piattaforme abusive.

L’inchiesta al momento non riguarda scommesse che possano aver portato a un’alterazione del risultato sportivo: era partita da un’agenzia di scommesse Eurobet di Torino, sospettata di permettere puntate su server illegali, cioè su piattaforme che operano online senza le licenze concesse dallo Stato.

Normalmente queste piattaforme vengono utilizzate dalla criminalità organizzata per riciclare denaro. Si fanno puntate di grande entità utilizzando sistemi che permettano di recuperare più o meno la stessa somma investita, indipendentemente dal risultato sportivo. Su una partita, ad esempio, si possono scommettere contemporaneamente cifre calibrate sulla vittoria della squadra in casa, su quella della squadra in trasferta e sul pareggio: si rientrerà della quota investita e quei soldi saranno “puliti”, avranno cioè una provenienza dimostrabile, a differenza di quelli investiti. Il fatto che siano stati ottenuti su piattaforme illegali implica quasi sempre, in caso di controllo, solo una lieve multa.

Queste agenzie di scommesse illegali però sono utilizzate anche da chi non può scommettere legalmente: è il caso dei calciatori, a cui il Codice di giustizia sportiva della FIGC (Federazione Italiana Giuoco Calcio) vieta di puntare su partite di calcio, anche se non riguardano la propria squadra. I giocatori coinvolti in caso di condanna rischiano almeno tre anni di squalifica.