La sede del Centro Sakharov di Mosca, il 3 marzo 2013 (AP Photo/APTN, LaPresse)

Il tribunale di Mosca ha chiuso definitivamente il Centro Sakharov, un’organizzazione per la difesa dei diritti umani russa

Venerdì il tribunale di Mosca ha ordinato la chiusura definitiva del Centro Sakharov, un’importante organizzazione per la difesa dei diritti umani russa che prende il nome dal fisico e attivista Andrei Sakharov, uno dei più famosi dissidenti nella storia dell’Unione Sovietica e vincitore di un premio Nobel per la Pace. È l’ennesima sentenza giudiziaria contro ong e gruppi di opposizione al governo russo, che negli ultimi anni hanno criticato la chiusura dei mezzi di informazione indipendenti dallo stato e la repressione del dissenso. Tra quelle già chiuse ci sono il Gruppo Helsinki di Mosca, che era la più longeva organizzazione per la difesa dei diritti umani presente in Russia, e Memorial, costretta a sciogliersi alla fine del 2021 dalla Corte Suprema russa.

Il Centro Sakharov era stato creato nel 1996. A gennaio il ministero della Giustizia russo aveva avviato un procedimento contro l’organizzazione, accusandola di aver ospitato conferenze e mostre illegali, e ad aprile l’ente era stato sfrattato dalla sua sede, che comprendeva l’ex appartamento di Sakharov e che fino a quel momento aveva potuto occupare gratuitamente.

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