Il Tribunale del riesame di Bologna ha revocato gli arresti domiciliari per Marcello Minenna, assessore all’Ambiente della Calabria

(ANSA/ANGELO CARCONI)
(ANSA/ANGELO CARCONI)

Il tribunale del riesame di Bologna ha revocato gli arresti domiciliari che erano stati ordinati il 22 giugno nei confronti di Marcello Minenna, ex direttore dell’Agenzia delle Dogane e attuale assessore all’Ambiente della Calabria. Il tribunale ha accolto il ricorso che era stato presentato da Minenna e ha ordinato la sua immediata liberazione. Minenna era stato messo agli arresti domiciliari insieme ad altre 33 persone, nell’ambito di un’inchiesta della procura di Forlì su una presunta fornitura illecita di mascherine all’Asl (Azienda sanitaria locale) Romagna: tra gli arrestati c’erano diversi funzionari della prefettura di Ravenna e dell’Asl Romagna, e l’imprenditore Gianluca Pini, deputato con la Lega dal 2006 al 2018 che è ancora ai domiciliari.

La procura di Forlì aveva accusato Minenna e Pini di aver creato una rete di rapporti che avrebbe permesso a Pini di ottenere senza gara un appalto da 3,5 milioni di euro per la fornitura di mascherine all’Asl Romagna, che comprende i territori di 73 comuni tra cui Forlì, Cesena, Ravenna e Rimini. Inoltre per instaurare alcuni di questi rapporti sarebbero stati corrotti membri delle forze dell’ordine, un funzionario prefettizio e membri dell’Agenzia delle Dogane.

Secondo la procura Pini, pur non facendo più parte della Lega, grazie alle sue conoscenze nel partito avrebbe promesso a Minenna di aiutarlo a ottenere la riconferma nel ruolo di direttore generale dell’Agenzia delle Dogane, dopo l’insediamento del governo attualmente in carica: in realtà all’inizio del 2023 era stato nominato al suo posto Roberto Alesse. In cambio Minenna avrebbe fornito la sua collaborazione da direttore dell’Agenzia delle Dogane per gli interessi privati di Pini.