La storia dietro la più famosa foto di Woodstock

Bobbi Ercoline finì per caso sulla copertina del disco del festival insieme a quello che diventò poi suo marito: è morta pochi giorni fa

(Burk Uzzle)
(Burk Uzzle)

Una delle foto più famose del festival di Woodstock, il concerto che si tenne dal 15 al 18 agosto 1969 nello stato di New York e che è diventato il simbolo della musica rock degli anni Sessanta e del movimento hippy, ritrae una giovane coppia che si abbraccia avvolta in una coperta, in mezzo a molte persone sdraiate: quella foto finì poi sulla copertina del disco del festival. I due giovani sono Nick e Bobbi Ercoline e nel 1969 vivevano vicino al luogo del concerto.

Allora stavano insieme da pochi mesi, ma si sarebbero sposati qualche anno dopo e lo sarebbero rimasti molto a lungo. In realtà gli Ercoline non erano degli hippy, come spiegò lei: «Io ero solo una ragazza di campagna. Lui era solo uno studente che faceva due lavori». Nick Ercoline ha recentemente annunciato che Bobbi è morta di leucemia il 18 marzo: aveva 73 anni.

Negli anni molte coppie sostennero di essere quella ritratta sulla copertina del disco. Nick Ercoline disse che per molto tempo, dopo averla vista, non ci badò. Poi nel 1989, in occasione dei vent’anni del festival, rispose a una richiesta di Life che chiedeva alla coppia della foto di farsi avanti. Da allora lei e Nick Ercoline ricevettero continue richieste di interviste in occasione degli anniversari e raccontarono più volte la loro storia.

La foto, che fu scattata dal fotografo Burk Uzzle, finì sulla copertina del disco ufficiale del festival, Woodstock: music from the original soundtrack and more, uscito nel 1970. Uzzle lavorava per la rivista Life e per l’agenzia Magnum, ma aveva rifiutato di andare a seguire e raccontare il festival: «Perché a quel punto sono obbligato a fare quello che chiedono i miei capi, e di solito è la cosa sbagliata».

Gli Ercoline non sapevano nemmeno di essere stati ritratti: se ne accorsero per caso quando si trovarono con alcuni amici per ascoltare il disco, e riconobbero il bastone decorato con una finta farfalla gialla e arancione sulla sinistra, che apparteneva a un loro amico. Sdraiato alla loro destra si vedeva anche Jim “Corky” Corcoran, un altro amico che era appena tornato dalla guerra in Vietnam, dove aveva combattuto con i Marines.

– Leggi anche: Woodstock si tenne durante una pandemia?

Il venerdì prima del festival Bobbi e Nick avevano saputo che a quel concerto a poche decine di chilometri da casa loro stavano arrivando centinaia di migliaia di giovani. Ipotizzando che non avrebbero più visto niente di simile in vita loro, sabato mattina salirono sull’auto della madre di Corcoran e guidarono fino alla zona del concerto.

A un certo punto dovettero lasciare l’auto, e camminarono per otto chilometri insieme alle tantissime altre persone che volevano raggiungere il concerto. La coperta la trovarono per terra, abbandonata da qualcun altro. Quando arrivarono, erano così lontani che a malapena vedevano il palco. C’era tantissima gente: «Qualcuno con una chitarra qui, qualcuno che faceva l’amore là, qualcuno che fumava una canna, qualcuno che vomitava l’anima, il chiasso della musica di sottofondo: un bombardamento dei sensi».

Nick e Bobbi Ercoline si erano conosciuti nel febbraio di quell’anno, e si sarebbero sposati due anni dopo: raccontarono poi che al festival non c’erano poi così tanti veri hippy. «Era molto eterogeneo. Stiamo parlando di una maggioranza di ragazzi in età da college. Ma era d’estate, quindi c’erano molti lavoratori in ferie, come gli insegnanti. I poliziotti fuori servizio erano lì per vedere com’era. Faceva così caldo. C’erano 35 °C e il 100 per cento di umidità, e pioveva continuamente. Tra il fango e il caldo, la gente si spogliava mentre arrivava, ma la maggioranza erano persone che la settimana dopo sarebbero tornate a scuola o al lavoro. Non stavano facendo dei cortei di protesta o organizzando sit-in. Ciononostante, il concerto era davvero incentrato su una mentalità pacifista, mentre in Vietnam c’era la guerra».