(Robert Kitchin - Pool/ Getty Images)

Chris Hipkins sarà il nuovo primo ministro neozelandese

È stato l'unico candidato alla guida del partito Laburista dopo le dimissioni di Jacinda Ardern, che sostituirà a breve

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Il parlamentare Laburista neozelandese Chris Hipkins, ministro per la Polizia e l’Istruzione nell’attuale governo di centrosinistra, sarà il prossimo primo ministro della Nuova Zelanda. Conosciuto soprattutto per essere stato il ministro incaricato della gestione dell’emergenza Covid-19, Hipkins infatti è stato l’unico candidato alla guida del partito Laburista dopo le sorprendenti dimissioni dell’attuale prima ministra e leader di partito Jacinda Ardern, annunciate giovedì. Domenica i Laburisti si riuniranno per confermare ufficialmente la nomina di Hipkins, che diventerà primo ministro quando avranno effetto le dimissioni di Ardern, probabilmente dopo il prossimo 7 febbraio.

Hipkins ha 44 anni, è stato eletto per la prima volta in parlamento nel 2008 ed è da tempo uno stretto collaboratore di Ardern. Dopo la notizia delle dimissioni della prima ministra, ci si chiedeva chi avrebbe potuto prendere il suo posto, visto che il suo vice, Grant Robertson, non si era detto interessato a farlo. Il compito più complicato per Hipkins sarà quello di mantenere la fiducia della popolazione nel partito Laburista, soprattutto in vista delle elezioni generali previste per il prossimo 14 ottobre.

Ardern ha 42 anni, era entrata in carica a 37 e prima di annunciare le dimissioni aveva appena cominciato il suo sesto anno di mandato. Nonostante godesse di un’ottima fama a livello internazionale, ultimamente il suo governo aveva dovuto affrontare diverse critiche: prima dell’annuncio erano già circolate voci sul fatto che Ardern potesse dimettersi prima delle elezioni di ottobre, ma non ci si aspettava con così tanto anticipo.

È soprattutto negli ultimi due anni che Ardern ha perso consensi: alle ultime elezioni politiche, che si erano tenute a ottobre del 2020, il suo partito aveva ottenuto una vittoria di dimensioni storiche, con quasi il 50 per cento dei voti. Adesso però i sondaggi in vista delle elezioni sono molto cambiati rispetto a quelli del 2020, e mostrano il partito Laburista addirittura dietro ai conservatori del partito Nazionale, conservatore.

Tra le altre cose, Ardern è stata criticata per la rigida gestione della pandemia da coronavirus, che ha provocato grosse proteste contro il governo, e per non aver concretizzato alcune proposte che erano state suoi cavalli di battaglia, come la riduzione della povertà infantile e il potenziamento dell’offerta delle abitazioni. Nei suoi anni al governo Ardern ha realizzato varie leggi sui diritti civili, come quelle per depenalizzare l’aborto e rendere legale l’eutanasia, ma è stata accusata di non curarsi abbastanza di temi come economia e sicurezza.

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