Cinque anni fa morì Dolores O’Riordan

Una buona ragione per riascoltare oggi i primi dischi dei Cranberries

Dolores O'Riordan in una foto scattata nel 2005 (Franco Origlia/Getty Images)
Dolores O'Riordan in una foto scattata nel 2005 (Franco Origlia/Getty Images)
Caricamento player

Il 15 gennaio del 2018, cinque anni fa, morì Dolores O’Riordan, nota soprattutto per essere stata la cantante dei Cranberries, gruppo rock irlandese che ha ottenuto un grande successo in tutto il mondo negli anni Novanta. Il corpo fu trovato all’hotel Hilton di Park Lane, a Londra. Aveva 46 anni, ed era in città per una «breve sessione di registrazione».

I Cranberries, e O’Riordan con loro, diventarono molto famosi nel periodo in cui uscirono i loro primi due dischi. Suonavano un rock molto influenzato dalla musica tradizionale irlandese: tra gli elementi più apprezzati e riconoscibili c’era proprio la voce di O’Riordan, che era caratterizzata da un forte accento e fu determinante per il successo del gruppo. Nel maggio del 2017, dopo aver pubblicato una raccolta dei loro maggiori successi, i Cranberries avevano annullato il loro tour europeo dopo poche date a causa dei problemi di salute di O’Riordan, che sul sito della band erano stati descritti come problemi alla schiena. Poco prima di Natale del 2017, O’Riordan aveva scritto un post su Facebook in cui diceva di sentirsi meglio e di aver cantato alcune canzoni ad un evento privato.

O’Riordan era nata nel 1971 a Limerick, nel sud ovest dell’Irlanda, aveva sei fratelli e diventò la voce dei Cranberries nel 1990, dopo aver letto un annuncio su un giornale locale (la band Cranberry Saw Us cercava una cantante). Insieme ai Cranberries pubblicò sette dischi, l’ultimo dei quali uscito nel 2017. Il loro primo successo fu la canzone “Linger”, del 1993, che raggiunse la Top 10 delle classifiche americane e irlandesi.

No Need To Argue, uscito nel 1994, fu il disco di maggiore successo, con circa 17 milioni di copie vendute nel mondo. Conteneva “Zombie”, la canzone che diede ai Cranberries la fama internazionale e che diventò una delle più famose degli anni Novanta. Fu scritta dopo gli attacchi di Warrington, compiuti nel 1993 dall’Irish Republican Army (IRA), l’organizzazione militare indipendentista irlandese, in cui furono uccisi un bambino di tre anni e uno di dodici: il testo della canzone parlava delle violenze compiute nel Novecento nella lotta per l’indipendenza dell’Irlanda del Nord dal Regno Unito.

– Leggi anche: Sei belle canzoni dei Cranberries

Nel 2003 i Cranberries si sciolsero, perché i membri volevano dedicarsi alle rispettive carriere da solisti: O’Riordan pubblicò da solista  Are You Listening? nel 2007 e No Baggage nel 2009, prima di riunirsi con la band nel 2009. O’Riordan aveva tre figli, avuti con il marito Don Burton, ex tour manager dei Duran Duran, dal quale si era separata dopo vent’anni di matrimonio nel 2014. Quello stesso anno, O’Riordan era stata arrestata all’aeroporto di Shannon, in Irlanda, perché aveva aggredito una hostess su un volo di linea e un agente di polizia che nel frattempo era intervenuto: non subì però una condanna perché le fu diagnosticato un disturbo bipolare.

In un’intervista del 2013 citata da BBC O’Riordan raccontò di aver subìto abusi quando era una bambina e di aver sviluppato in seguito un disturbo alimentare. In quell’occasione parlò della sua famiglia, e in particolare dei suoi figli, come della sua «salvezza».

Dopo la morte di O’Riordan era stata valutata l’ipotesi del suicidio, anche in relazione al fatto che nel settembre del 2017 aveva scritto una lettera di addio. Dopo qualche mese, però, gli investigatori incaricati di chiarire le circostanze della sua morte avevano spiegato che O’Riordan era annegata nella vasca da bagno della sua stanza dell’hotel Hilton di Park Lane a Londra dopo un’intossicazione da alcol. Avevano anche precisato che si era trattato di un incidente e non di un gesto volontario. Anche gli psichiatri che la seguivano avevano detto che nei giorni precedenti alla sua morte O’Riordan era «di buon umore».