Riscoprire il Po, dimenticato

Con un libro, che è anche un'idea regalo per Natale: fa parte del "bagaglio di viaggio" del Touring Club Italiano per sostenere il patrimonio del nostro Paese

La copertina e una pagina interna di "Po. Viaggio nei territori del Grande Fiume" (Touring Club Italiano)
La copertina e una pagina interna di "Po. Viaggio nei territori del Grande Fiume" (Touring Club Italiano)
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Il fiume Po, come tutti i grandi fiumi, è stato per secoli uno degli elementi più importanti per le popolazioni che hanno vissuto sulle sue sponde, non soltanto per motivi di sussistenza, ma anche per l’influenza sugli aspetti culturali e sociali della vita delle persone. Questo rapporto dalle radici profonde è stato raccontato nella letteratura del Novecento ma anche dal cinema e dalla televisione. Con la fine della civiltà contadina, e la progressiva diminuzione del rapporto diretto delle persone con il territorio, il Po è però diventato sempre meno centrale per chi vive nella Pianura Padana e oggi se ne parla quasi esclusivamente per gli eventi eccezionali che lo riguardano, come le piene o le secche.

Per far tornare a conoscere e a vivere il fiume Po, il Touring Club Italiano, associazione privata senza scopo di lucro che da 128 anni si prende cura dell’Italia come bene comune, ha deciso di pubblicare un libro che lo racconta come fondamentale infrastruttura naturale del nostro Paese ma anche come una grande, potenziale, risorsa turistica. Si intitola Po. Viaggio nei territori del Grande Fiume ed è l’elemento portante del “Bagaglio di viaggio” che Touring ogni anno riserva ai propri associati, insieme ad una rivista mensile e alla tessera socio. Per ricevere questo “Bagaglio di viaggio” bisogna infatti associarsi al Touring Club: lo si può fare a nome proprio, ma può anche essere un’originale idea regalo per Natale come spiegati a questo link. In questo modo è possibile sostenere l’associazione nelle sue iniziative.

Il libro Po. Viaggio nei territori del Grande Fiume, di oltre 280 pagine, ideato graficamente dallo studio Tomo Tomo, è composto da tre parti, ognuna delle quali racconta il Po da un punto di vista diverso. La prima, Conoscere il fiume, lo racconta attraverso quattro forme narrative diverse. C’è un saggio dell’urbanista Albano Marcarini, Il Po, fiume d’Italia, che ne spiega la geografia, la storia, la cultura, raccontandone tutti i diversi elementi. Anche attraversare il fiume infatti ha avuto nei secoli significati diversi:

Un tempo traversare il fiume, passare da una riva all’altra, era compiere un rito nel quale si intrecciavano timori per l’incognito, speranze per il futuro, un misurato senso dei luoghi e delle di­stanze. Il fiume è un confine. Ogni sponda è sia repulsiva sia attrattiva. Le scarpate e le arginature impediscono di guardare oltre, di rendersi conto che la gente “di là” vive dopotutto allo stesso modo di quella “di qua”. Spesso si traversavano le acque con l’immaginazione, mentre le vo­ci portate dai viandanti tratteggiavano scenari amplificati, per vizio o per interesse. A volte traghettare significava davvero, come nell’episodio dantesco di Caronte, passare da un’esistenza a un’altra. Almeno così credevano le famiglie dei braccianti, costrette, allo scadere del contratto di lavoro il giorno di San Martino (11 novembre), a cercare altra casa e nuo­vo padrone, magari sull’opposta riva del Po, con quei carri squinternati dove, con le suppellettili, le spalliere dei letti e la dispensa, erano ammas­sati bimbi e animali, trainati lenti da un cavallo o più spesso dall’unica vacca.

A questo saggio segue un racconto, Viaggio in punta di penna e di forchetta, dello scrittore Michele Marziani, che accompagna alla scoperta dei sapori tradizionali lungo il suo corso. Ma il Po è raccontato anche per immagini, con una graphic novel originale, La ballata del fiume lungo, scritta e disegnata dal fumettista Otto Gabos e con gli acquerelli dell’artista Alessandro Sanna tratte dal libro illustrato Fiume lento – Un viaggio lungo il Po, vincitore del SuperPremio Andersen.

La seconda parte si intitola Capire il fiume e racconta il Po attraverso il linguaggio della fotografia e attraverso quello dell’inchiesta giornalistica. Ci sono gli scatti in bianco e nero del fotografo Ferdinando Scianna, raccolti nel progetto Lo dolce piano e quelli a colori di Po river di Massimo Di Nonno, che nel 2017 ha dedicato un intero anno a percorrere tutto il corso del fiume seguendo la sua sponda nord e fotografando il paesaggio naturalistico, industriale e urbano che ha incontrato lungo il viaggio. Le inchieste sono focalizzate invece sulla gestione delle acque del fiume, sulla biodiversità, e sulle possibilità contemporanee della mobilità sul Po.

La terza e ultima parte del libro è intitolata Viaggiare sul fiume: si tratta di dieci capitoli in cui vengono raccontati luoghi, storie, persone e cose da fare lungo tutto il percorso del Po, dalla sua sorgente sul Monviso fino al Delta. Si tratta di un percorso che va dalle pedalate lungo il Po torinese alla scoperta delle risaie del Monferrato e della Lomellina, dallo storico ponte della Becca, nel Pavese, che scavalca oltre al Po anche il Ticino, al Polesine parmense e alla sua cucina, dalla “Bassa” raccontata da Cesare Zavattini a Bergantino, il paese delle giostre, in provincia di Rovigo, per arrivare alle terre bonificate, ieri e oggi, e al Delta con il giardino botanico più grande d’Italia.

Po. Viaggio nei territori del Grande Fiume rientra nella storica tradizione editoriale del Touring Club Italiano che dalla sua fondazione promuove l’idea che non sia necessario viaggiare per essere viaggiatori, ma che si possa anche “viaggiare da casa”. Associarsi al Touring Club permette quindi di poter scoprire luoghi del nostro Paese fuori dai tradizionali percorsi turistici, ma anche di dare un contributo alla preservazione di questi territori. È quello che, per esempio, il Touring Club fa con la valorizzazione delle piccole località dell’entroterra, dotate di un proprio patrimonio culturale o ambientale, ma che spesso devono affrontare i problemi legati alla marginalità e allo spopolamento e per cui il turismo può essere un’opportunità di rilancio sociale ed economico.

Regalando o regalandosi l’associazione al Touring Club si può quindi sostenere il patrimonio paesaggistico, artistico e culturale del nostro Paese. Oltre al volume Po. Viaggio nei territori del Grande Fiume, nel “Bagaglio di viaggio” si riceve anche per un anno la rivista mensile Touring, dedicata alla scoperta di nuove mete e delle loro storie, la guida a tutte le agevolazioni, con gli eventi e le opportunità riservate ai soci, e la tessera personale, che testimonia il sostegno di ciascun socio a tutti i programmi di valorizzazione dell’associazione.

(Touring Club)