Penne, tazze, zaini e porta-baguette: a cosa servono i gadget aziendali

Nascono per fidelizzare clienti e dipendenti, ma c'è anche chi regala oggetti personalizzati al proprio matrimonio

(Gif Campaign)
(Gif Campaign)
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Quando pensiamo ai modi in cui un’azienda può promuovere se stessa o un proprio prodotto, in genere siamo portati a immaginare un cartellone pubblicitario, uno spot televisivo o un banner su un sito. In realtà ci sono varie modalità, a volte molto concrete: gli oggetti, ad esempio. Cioè tazze, borse, penne e molte altre cose che vengono regalate con lo scopo di fidelizzare e omaggiare attuali o potenziali clienti. Talvolta questi oggetti vengono regalati anche ai dipendenti, per ringraziarli del lavoro fatto e farli sentire parte dell’azienda. Comunemente chiamiamo questi oggetti gadget aziendali e articoli promozionali.

Questi prodotti brandizzati hanno ormai una lunga storia. A quanto pare i primi esempi di gadget aziendali furono prodotti negli Stati Uniti probabilmente nell’Ottocento, o addirittura alla fine del Settecento. Si trattava inizialmente di prodotti artigianali che i piccoli commercianti regalavano ai propri clienti in occasioni particolari, come il Natale o altre feste. Con lo sviluppo industriale divennero molto utilizzati anche dalle grandi aziende. Negli Stati Uniti, già nel 1903, 12 produttori di articoli promozionali si unirono per fondare la prima associazione di categoria del settore.

I gadget promozionali restano ancora oggi un modo molto diffuso per le aziende di promuovere se stesse. Naturalmente nel tempo sono cambiati i prodotti e la capacità industriale di realizzarli in serie, così come le tecniche di personalizzazione, ma il meccanismo che è parte del loro successo è più o meno lo stesso. Con costi spesso più contenuti rispetto ad altre forme di promozione, le aziende riescono a ingraziarsi il cliente cui regalano l’oggetto e allo stesso tempo a far circolare il proprio brand, dato che è lo stesso consumatore a diventarne promotore, usando quotidianamente o portando in giro un gadget con nome e il logo dell’azienda. Inoltre secondo Martina Di Mario, responsabile marketing per l’Italia di Gift Campaign, si tratta di una forma di promozione poco invasiva, che crea una sorta di senso di gratitudine nei confronti dell’azienda proprio perché ti sta regalando qualcosa.

Nata a Barcellona nel 2014, Gift Campaign si è consolidata nel mercato spagnolo per poi espandersi in quello internazionale, prima in Italia e Francia, poi in Portogallo e Paesi Bassi. Tra i gadget personalizzati di Gift Campaign si possono trovare borse e zaini, borracce e portavivande, chiavette USB e caricatori per cellulare, ma anche le più tradizionali penne e taccuini: tutti prodotti che possono essere personalizzati con nome e logo dell’azienda e altre opzioni. Si possono scegliere un numero diverso di colori e diverse tecniche di stampa (come la serigrafia, la stampa digitale o l’incisione laser) anche in base ai materiali su cui verrà impressa la personalizzazione.

Il cliente sceglie dal catalogo online il prodotto che vuole personalizzare e come lo vuole personalizzare (dalla posizione del logo a un’eventuale frase di accompagnamento fino al tipo di stampa), a volte anche facendosi consigliare dai referenti di Gift Campaign. Successivamente Gift Campaign attiva uno dei suoi fornitori: essendo su diversi mercati, Gift Campaign ha infatti accordi con diverse ditte in tutta Europa che producono o importano, ad esempio dall’Asia, i gadget neutri. Viene realizzata una prova di stampa, cioè un pdf che mostra come sarà il prodotto alla fine del processo. Una volta approvata, i prodotti vengono personalizzati con loghi e scritte attraverso le diverse procedure di stampa, e infine inviati al cliente.

Alcuni oggetti sono più richiesti di altri: le chiavette USB e i caricatori per smartphone così come le borse di tela, le tazze e le borracce. Queste ultime in particolare hanno avuto un boom di acquisti nell’ultimo periodo, spiega Di Mario, vista la crescente sensibilità nel consumo consapevole della plastica monouso. Inoltre durante l’epidemia da coronavirus, oltre a mascherine e gel sanificanti personalizzati, sono state vendute molte tazze e borracce per andare incontro all’esigenza di utilizzo esclusivamente personale degli oggetti (in questo caso era necessaria una doppia personalizzazione: quella con il logo dell’azienda e quella con il nome del dipendente). Una pratica molto utilizzata dalle aziende è anche quella dei cosiddetti “welcome kit”, cioè una serie di prodotti brandizzati regalati ai propri dipendenti al ritorno dalle vacanze estive, al rientro dopo lo smart working forzato o ai nuovi assunti.

Le tipologie di gadget richiesti variano da paese a paese: in Italia vanno bene gli oggetti legati alla cucina, mentre i porta-baguette sono evidentemente pensati per il mercato francese. A volte possono arrivare richiese inaspettate. Un tempo nel catalogo online di Gift Campaign erano presenti anche dei cannocchiali, ma Di Mario non pensava potessero mai essere ordinati. Un hotel di montagna invece li richiese per propri ospiti, forse per permettere loro di osservare gli animali della zona durante le camminate. Delle bussole – ancora presenti in catalogo – furono invece ordinate da un agriturismo per incentivare le escursioni dei proprio ospiti nei dintorni.

Gift Campaign lavora con le grandi aziende che vogliono personalizzare i kit per la partecipazione a una fiera, ma anche con le piccole attività che regalano 50 stick di burro cacao o 50 ombrelli ai propri clienti per Natale. Una parte del suo mercato è rappresentata dai privati: ad esempio c’è chi decide di regalare gadget personalizzati agli invitati al proprio matrimonio. È una forma particolare di bomboniera: sono spesso oggetti per la cucina, come taglieri, cavatappi o grembiuli, che vengono personalizzati con il nome degli sposi e la data del matrimonio. A volte l’oggetto personalizzato fa anche da collegamento tra vita privata e vita aziendale: è accaduto che alcune persone, conclude Di Mario, abbiano regalato agli ex colleghi, per la propria festa di pensionamento, una pennetta USB personalizzata con all’interno le immagini degli anni di lavoro insieme.