È morto Gianfranco Spadaccia, segretario del Partito Radicale tra gli anni Sessanta e Settanta

Gianfranco Spadaccia al congresso del Partito Radicale Transnazionale nel 2004 (LaPresse)
Gianfranco Spadaccia al congresso del Partito Radicale Transnazionale nel 2004 (LaPresse)

È morto a 87 anni Gianfranco Spadaccia, giornalista, ex parlamentare e segretario del Partito Radicale tra la fine degli anni Sessanta e la fine degli anni Settanta. Nato a Roma il 28 febbraio del 1935, si laureò in Giurisprudenza e cominciò a lavorare all’Agenzia Giornalistica Italiana, collaborando con diverse riviste. Dopo aver militato nel Partito Socialista Democratico Italiano, partecipò alla fondazione del Partito Radicale, di cui fu segretario nel 1967, nel 1968 e dal 1974 al 1976. In quegli anni fu tra gli esponenti del partito arrestati nell’ambito della campagna politica che, unita alle lotte dei movimenti femministi, portò successivamente alla depenalizzazione dell’aborto.

Deputato e poi senatore dalla seconda metà degli anni Ottanta al 1990, Spadaccia si impegnò in moltissime lotte legate ai diritti civili, da quella per la riforma carceraria a quella contro la pena di morte; sostenne anche l’istituzione di una corte di giustizia internazionale che si occupasse di crimini contro l’umanità. Spadaccia è stato anche membro della direzione dell’associazione Luca Coscioni, che si occupa da molti anni di libertà civili e diritti umani. Dal 2019 aveva aderito al partito +Europa.