Le trattative tra ITA e i sindacati sul contratto di assunzione dei lavoratori si sono interrotte

Un aereo Alitalia (AP Photo/Riccardo De Luca)
Un aereo Alitalia (AP Photo/Riccardo De Luca)

Lunedì sera, dopo un incontro durato sei ore, si sono interrotte le trattative tra Italia Trasporto Aereo (ITA), la società pubblica che sostituirà la compagnia aerea Alitalia, e i sindacati dei lavoratori. La causa principale è stata una divergenza sulle proposte contrattuali: i sindacati chiedono un contratto collettivo, cioè stipulato in seguito a una contrattazione tra i datori di lavoro e i rappresentanti dei lavoratori dipendenti e fatto in modo da coprire tutti i lavoratori, mentre ITA intende procedere con le assunzioni (di 2.800 persone) e avviare l’attività con un “regolamento aziendale”, che è invece solitamente formulato in modo unilaterale dal datore di lavoro. Secondo i sindacati, le proposte di ITA prevedono un taglio medio di circa il 38 per cento degli stipendi rispetto ad Alitalia, da cui dovrebbe confluire gran parte dei lavoratori della nuova compagnia.

La sostituzione di Alitalia con Italia Trasporto Aereo (ITA), che è di proprietà del ministero dell’Economia e delle Finanze e attualmente controlla Alitalia, è stata decisa in una complessa operazione di ristrutturazione aziendale pensata con l’obiettivo di mettere fine alla crisi in cui Alitalia si trova da trent’anni. I voli di ITA dovrebbero partire il 15 ottobre, ma i problemi e le incertezze rimangono ancora numerosi.

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