Perché l’Epifania si festeggia oggi

È la festa cristiana che celebra la prima volta in cui Gesù si mostrò al pubblico e venne visitato dai Magi

(ETTORE FERRARI/ANSA)
(ETTORE FERRARI/ANSA)

L’Epifania è la festa con cui ogni 6 gennaio la Chiesa cattolica celebra la prima volta in cui, secondo i Vangeli, Gesù Cristo si mostrò in pubblico (il termine viene dal verbo greco ἐπιφαίνω, mostrarsi). La data fu stabilita al 6 gennaio soltanto diversi secoli dopo la morte di Gesù: cioè più o meno nel Quarto secolo, quando la sua nascita venne fissata al 25 dicembre.

La data del 6 gennaio venne fuori contando 12 giorni dalla nascita alla prima volta in cui Gesù venne mostrato in pubblico secondo i Vangeli: cioè quando fu visitato dai Magi che vennero ad adorarlo a Betlemme (il 12 è un numero dalla forte connotazione simbolica per la tradizione pagana). Dal punto di vista teologico, la venuta dei Magi rappresenta allegoricamente il riconoscimento della natura divina di Gesù da parte dei popoli non-ebrei, a cui più avanti sarebbe stata destinata la sua predicazione.

Nei paesi cattolici, l’Epifania viene celebrata anche donando regali ai bambini: in Italia la tradizione associa i doni alla figura folcloristica e profana della Befana (il cui nome deriva proprio da Epifania), una donna anziana che vola su una scopa logora e che consegna regali a chi si è comportato bene e carbone agli altri, inserendoli dentro una calza. In altri paesi, come la Spagna, a consegnare i regali sono invece i re magi.

L’Epifania viene festeggiata da tutta la cristianità, e in Italia è anche una festa civile (anche se smise di esserlo per un breve periodo dal 1978 al 1985). Le chiese orientali, che seguono il calendario giuliano e non quello gregoriano, celebrano l’Epifania il 19 gennaio, dato che il Natale viene festeggiato il 7 gennaio.

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