Studenti, insegnanti e operatori scolastici che abbiano avuto sospette infezioni da coronavirus dovranno sottoporsi al tampone prima di tornare a scuola

Studenti in un'aula ricavata dalla chiesa dell'Istituto ''La Salle Aventino Pio IX'' di Roma, 14 settembre 2020. (ANSA/ ANGELO CARCONI)
Studenti in un'aula ricavata dalla chiesa dell'Istituto ''La Salle Aventino Pio IX'' di Roma, 14 settembre 2020. (ANSA/ ANGELO CARCONI)

Venerdì il ministero della Salute ha diffuso una nuova circolare in cui si dispone che tutti gli alunni, gli insegnanti e gli operatori scolastici che abbiano avuto una sospetta infezione da SARS-CoV-2 vengano sottoposti al tampone prima di poter tornare a scuola.

In caso di sintomi sospetti, il pediatra o il medico di famiglia richiederanno «tempestivamente il test diagnostico» per l’alunno o l’insegnante, comunicandolo al Dipartimento di Prevenzione o al servizio preposto sulla base dell’organizzazione regionale. Il nuovo documento chiarisce che un caso è ritenuto «sospetto» quando insorgono febbre sopra 37,5 gradi o sintomi riconducibili alla malattia causata dal coronavirus in classe o a casa, e che gli operatori scolastici e gli alunni avranno priorità nell’esecuzione del tampone.

Se il test risulta positivo, secondo le nuove linee guida, «si notifica il caso al Dipartimento di Prevenzione che avvia la ricerca dei contatti e indica le azioni di sanificazione straordinaria della struttura scolastica nella sua parte interessata», come previsto dalle circolari già in vigore.

Se il test risulta negativo, il paziente con sintomi sospetti dovrà comunque seguire le indicazioni del medico, che valuterà il percorso clinico/diagnostico più opportuno.

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Tutti gli studenti e gli insegnanti che sono risultati positivi al coronavirus potranno rientrare a scuola soltanto con attestazione di avvenuta guarigione e nulla osta del medico all’ingresso o rientro in comunità.

Tra le altre cose, il documento chiarisce anche che se un alunno o un operatore scolastico è convivente di una persona che è risultata contagiata, «su valutazione del Dipartimento di Prevenzione, sarà considerato contatto stretto e posto in quarantena». Eventuali altri contatti stretti del convivente della persona contagiata, come per esempio i compagni di classe dell’alunno in quarantena, non necessitano di quarantena, «a meno di successive valutazioni del Dipartimento di Prevenzione».