Una canzone dei Prefab sprout
Da ragazzi ci beviamo qualunque cosa
Qualsiasi cosa riguardi Fix you merita una segnalazione: pure quando Sam Smith la rovina.
Oggi ha compiuto 80 anni Ringo Starr.
Ne avrebbe compiuti 160 Gustav Mahler se non fosse morto più giovane: approfitto per mettere qui l’Adagio della Sinfonia numero 10.
All boys believe anything
Era un pezzo che non vedevo Paddy McAloon e confesso che mi era sfuggita questa sua evoluzione Gandalf, quella della foto qui sopra. Lui in effetti ora ha 63 anni e da un po’ si mostra così. Due settimane fa il disco decisivo della sua band – i Prefab sprout – ha compiuto 35 anni e sul Guardian gli hanno fatto raccontare come nacque (era quello in cui erano meraviglie come When love breaks down e Goodbye Lucille #1). È rimasto un disco storico del pop-rock raffinato di quel decennio, e lui riverito sia nel loro britannico paese che negli Stati Uniti come uno dei migliori autori di canzoni di quel tempo.
Il grande successo dei Prefab Sprout si concentrò in un lustro, e mi piaceva molto scrivere “lustro”. Dopo la band cominciò a perdere pezzi e McAloon provò a fare cose più creative e meno facili, alcune delle quali molto belle e anomale, come il disco I trawl the megahertz del 2003 (su Spotify). Nel frattempo aveva avuto dei guai grossi con la vista e l’udito, e da allora ha fatto uscire delle altre cose quasi sempre vecchie e recuperate e rielaborate. Ha ancora un gran culto di fan che si eccitano – comprensibilmente – quando circola voce che potrebbe fare qualcosa di nuovo.
L’ultimo disco di quel lustro ruggente – prodotto ancora da un altro che la sa lunghissima, Thomas Dolby – conteneva abbastanza idee melodiche da farci una decina di dischi per una band normale: in alcuni casi appena abbozzate in un minuto suppergiù di canzoni, come nel caso di Mercy, e di All boys believe everything e del suo bel titolo, cantata insieme da McAloon e Wendy Smith, l’altra voce della band. McAloon ha raccontato che parla di quando a 16 anni vedeva gli Abba e gli sembravano la cosa più “glamour” del mondo (anni dopo la storia avrebbe fatto il giro, dandogli ragione).
All boys believe anything, anything.
All boys believe anything, anything.
All boys believe anything, anything.
All boys believe anything, anything.
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