Una canzone dei Who

Arrivare alla fine della vita, essere contenti di averla vissuta con te e mettere in conto di ribeccarsi nella prossima

(Jeff Spicer/Getty Images)
(Jeff Spicer/Getty Images)

Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera.
La prima newsletter, inviata il 15 ottobre scorso, è online per tutti qui: e qui ce ne sono alcune altre accessibili a tutti. Per ricevere le successive gli abbonati devono indicarlo nella propria pagina accountQui c’è scritto cosa ne pensa chi la riceve: invece qui sotto, online sul Post per gli abbonati, c’è ogni giorno la parte centrale della newsletter, quella – dicevamo – sulla canzone.

I’ll be back
A dicembre era uscito un disco nuovo dei Who. Qui facciamo che il dibattito su “i Who” o “gli Who” lo saltiamo. Erano passati 54 anni dal primo disco dei Who, per dire, e chiuderla qui sulla storia dei Who (oggi sto cercando di arrivare al punto senza troppe parentesi, avete notato?). Il disco è bello, un bel disco dei Who, che somiglia loro senza suonare datato. Loro sono rimasti Pete Townshend e Roger Daltrey, (gli altri due storici sono morti) più molti musicisti assoldati di gran fama. Daltrey ha 76 anni e Townshend quasi 75. Daltrey canta, Townshend scrive e fa il grosso del resto, lo dico per i profani. Townshend è una delle persone più importanti della storia del rock e ha dei grossi malanni con l’udito: le due cose sono probabilmente in relazione
In mezzo alle lunghe pause dei Who, Townshend ha fatto dei dischi da solo: avevano la sua voce invece che quella di Daltrey (coi Who è capitato, ma raramente) e un suono a volte simile a volte assai diverso.
In questo disco dei Who c’è una canzone cantata da Pete Townshend, l’ottava, ed è molto diversa dal resto non solo per la voce ma perché proprio è un altro tipo di canzone, tra il recupero vintage di vecchi suoni e suoni che sono proprio “vecchi” (l’armonica alla Stevie Wonder, che nelle cose dei Who è sempre stata usata da Daltrey in altri modi).
This life was like climbing
So glad I put the time in
I’ve got so used to loving you
In this life, you sure blessed me
Why would I want to get free?
I’ve been so happy loving you

A parte l’andamento confortevole e lieto, parla di arrivare alla fine della vita, di essere contenti soprattutto di averla vissuta con te e di mettere in conto di ribeccarsi nella prossima.
The time has come
For us to see
If you’ll take me once again
But darling, I’ll be back
I’ll be reborn
And I know I’ll always want to be your friend
I’ll always want to be your friend

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