Come liberarsi delle tarme del cibo

Se avete trovato una farfallina nella vostra dispensa e sperate che se ne vada da sola, sappiate che non lo farà

(Il Post)
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Le tarme del cibo, dette anche farfalline alimentari o tignole – o anche gamule o poeji e in molti altri modi a seconda della regione in cui vivete – sono piccoli insetti che infestano le dispense e si nutrono di cibi secchi: solitamente pasta, farina e cereali, ma a volte anche cibo per animali, frutta a guscio, semi, zucchero e cioccolato. Vivono bene al caldo e al buio e per questo – oltre che per l’abbondante disponibilità di scorte alimentari – la dispensa è per loro un habitat ideale.

Naturalmente, come anche le muffe e i moscerini, le farfalline non nascono dal nulla nella nostra dispensa, ma ci arrivano da fuori, spesso anche dalle confezioni prese al supermercato o semplicemente perché attratte dagli odori della dispensa. Se ne avvistate una, in forma di farfalla o di larva, vi conviene non temporeggiare: quasi certamente è in buona compagnia e si riprodurrà velocemente – se non l’ha già fatto – e una femmina di tarma alimentare può fare fino a 300 uova alla volta.

Come riconoscerle
Il vero nome della tarma del cibo è Plodia interpunctella. Si trova un po’ ovunque nel mondo e nel nostro emisfero è attiva soprattutto tra marzo e ottobre. Riconoscere le tarme del cibo è molto facile: hanno l’aspetto di piccole farfalle di massimo un centimetro di lunghezza e due centimetri di apertura alare. Le ali sono riconoscibili perché divise in due fasce di colore, una più chiara color crema e una più scura color ocra. Le larve invece, i “cuccioli” di tarma appena usciti dalle uova, possono diventare lunghe anche un centimetro e mezzo, sono giallognole e hanno la testa scura. Oltre agli animali, nella dispensa potreste vedere i resti organici e gli escrementi lasciati dalle larve, o i filamenti simili a ragnatele con cui “attaccano” i cibi conservati.

Le uova di questi insetti, invece, sono molto piccole e difficili da vedere a occhio nudo, quindi per liberarvene non basta eliminare gli animali visibili, ma serve una pulizia più di fino.

Come fare pulizia
Se vi accorgete di avere delle farfalline nella dispensa la prima cosa da fare è svuotarla tutta, passarci dentro l’aspirapolvere e pulire il mobile con aceto bianco o un disinfettante per la cucina, soprattutto negli angoli e nelle fessure degli stipiti. Se il mobile che usate come dispensa è rivestito, vi conviene togliere tutti i rivestimenti e sostituirli o assicurarvi che siano stati puliti molto bene prima di rimetterli.

A questo punto, prima di riempire nuovamente la dispensa, dovrete esaminare tutte le confezioni di cibo una per una, ispezionando bene il contenuto per assicurarvi che non siano contaminate da farfalline o larve. Se avete contenitori di plastica o di vetro, togliete quello che c’è dentro e lavateli a fondo prima di riempirli di nuovo e rimetterli nella dispensa. Se trovate insetti in una o più confezioni, buttatele con tutto il contenuto. La stessa fine spetterà anche alle confezioni chiuse su cui notate dei buchi, perché anche questi potrebbero essere opera delle tarme. Se avete confezioni aperte che non sembrano esser state infestate dalle farfalline, conviene comunque buttarle o, se non ve la sentite, metterle nel freezer per almeno una settimana, in modo da essere sicuri che eventuali uova muoiano per il freddo.

Tutta la spazzatura va messa in un sacchetto da tenere il più possibile chiuso e buttare appena possibile, in modo da evitare che qualche insetto riesca a sfuggire e dobbiate rifare tutto da capo dopo pochi giorni.

Dopo la pulizia
A questo punto, se volete esseri sicuri di aver eliminato tutte le farfalline in circolazione, potete usare un “anti tarme alimentari”: si tratta di un foglietto adesivo irrorato con una sostanza molto simile agli ormoni femminili delle tarme, che attira gli esemplari maschi. Va attaccato alle pareti della dispensa in modo che le farfalline vi si posino sopra, rimangano appiccicate e alla lunga muoiano. Eliminati i maschi, dovrebbero smettere di riprodursi. Questa confezione di Autan è tra le più economiche su Amazon e dovrebbe arrivare in pochi giorni.

Per evitare che tornino
Un rimedio casalingo molto diffuso sono le foglie d’alloro, se ce le avete in casa: sembra infatti che l’odore dell’alloro allontani le tarme alimentari. Potete inserirle nelle confezioni di cibo (tanto non lasciano sapore) o lasciarle sparse per la dispensa.

Può essere efficace anche prendere l’abitudine di travasare pasta, farina e altri cibi secchi in contenitori a chiusura ermetica ogni volta che li comprate e prima di riporli nella dispensa. In questo modo potrete accertarvi che non siano già infestati dagli insetti (a occhio, mentre li travasate) e sapere che se anche dovessero esserlo, rimarranno comunque isolati dall’ambiente esterno e non contamineranno altri cibi. Va fatto soprattutto se acquistate i prodotti secchi sfusi che vengono venduti da alcuni negozi particolarmente attenti a ridurre gli imballaggi.

I contenitori ermetici meglio recensiti dai siti che testano prodotti sono questi in vetro di Rubbermaid, ma sono abbastanza costosi e nel momento in cui scriviamo hanno tempi di spedizione di qualche settimana. Questi in plastica di OXO invece sono raccomandati da The Strategist, il sito di recensioni del New York Magazine: la chiusura è totalmente ermetica ed esistono in varie forme e grandezze. Costano tra i 10 e i 20 euro l’uno e Amazon li consegna in pochi giorni.

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