Mezzi militari turchi nella provincia di Idlib (Burak Kara/Getty Images)

La Turchia ha abbattuto un aereo militare siriano

Martedì la Turchia ha abbattuto in Siria un altro aereo militare del regime siriano del presidente Bashar al Assad, il terzo da domenica. Negli ultimi giorni gli scontri tra i due schieramenti che combattono nel nordovest della Siria – Assad, le milizie sciite e la Russia da una parte, i ribelli e la Turchia dall’altra – si sono intensificati: la situazione è peggiorata giovedì scorso, quando in un bombardamento nemico compiuto nella provincia di Idlib sono stati uccisi almeno 34 soldati turchi.

I soldati turchi sono in territorio siriano dal 2016, con la prima incursione militare decisa dal governo turco contro l’ISIS e i curdi nel nord della Siria. Dalla fine del 2017 la Turchia ha messo in piedi i cosiddetti “punti di osservazione” nella provincia di Idlib, con l’obiettivo di estendere l’influenza turca e di prevenire un’eventuale offensiva militare delle forze fedeli ad Assad contro i ribelli, alleati del governo turco.

Negli ultimi mesi il governo turco ha provato a far funzionare una tregua negoziata con la Russia, che pur combattendo nello schieramento opposto ha mantenuto per molto tempo rapporti cordiali con la Turchia. La tregua però non ha portato a grandi risultati e gli scontri degli ultimi giorni hanno reso tesissimi i rapporti tra i due paesi, che secondo Reuters sarebbero vicini a un «conflitto diretto».

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