Venti cose su “Squérez”

Il 30 novembre del 1999 uscì il primo e unico disco dei Lunapop, la più famosa boy band nella storia della musica italiana, e fu un enorme successo

di Luca Misculin

Vent’anni fa oggi uscì un disco a cui potreste essere molto affezionati, se siete nati tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio dei Novanta: il 30 novembre 1999 uscì …Squérez?, il primo e unico disco pubblicato dalla più famosa boy band nella storia della musica italiana, i Lunapop, e uno dei più grandi successi della musica italiana del tempo. Vendette moltissimo, per qualche anno fu ovunque e ancora oggi ha un discreto fascino sugli adolescenti di vent’anni fa. Proprio come molte boy band, solo uno dei componenti dei Lunapop ha fatto il botto dopo esserne uscito – e che successo – ma dalla pubblicazione del disco sono passati vent’anni: per ricordarne l’anniversario abbiamo messo insieme venti cose riguardo ai Lunapop, al loro unico disco, e a tutto quello che ci girò intorno.

1. Cosa significa Squérez
Come spiegava il sito ufficiale della band, di cui si trovano alcune tracce grazie a WayBack Machine, per i Lunapop significava «merda: più nello specifico, la “squerranza” sarebbe traducibile letteralmente in “cacca sciolta”. Merda è anche l’augurio che si scambiano vicendevolmente gli attori al debutto in uno spettacolo teatrale. Anche per questo i Lùnapop, al loro debutto discografico, decisero di intitolare l’album così». In alcune zone del Nord Italia, in effetti, la diarrea viene anche chiamata squaraus.

2. Da dove arrivano i Lunapop
Cesare Cremonini iniziò a comporre e cantare le prime canzoni con Gabriele Gallassi, un suo amico d’infanzia: Cremonini al pianoforte e Gallassi alla chitarra. Al liceo Sabin di Bologna i due incontrarono Alessandro “Lillo” De Simone, che suonava la batteria. I tre decisero di formare una band e chiamarla Senza filtro, come le sigarette. Avevano più o meno quindici anni. Dopo alcuni mesi in cui alternavano pezzi loro a cover degli Oasis e dei Beatles, al gruppo si unì il bassista Nicola “Ballo” Balestri e più tardi il chitarrista Michele Giuliani. Nel frattempo i Senza Filtro erano stati notati da Walter Mameli, un produttore locale di Bologna. Mameli diede a Cremonini e agli altri un anno di tempo per lavorare insieme alle loro canzoni originali e scrivere un disco.

Mameli comprò alcuni strumenti ai Senza filtro, peraltro ancora minorenni, li fece provare nel suo studio e nel frattempo lavorava con Cremonini alle canzoni del disco quasi tutti i giorni. Poco prima di partecipare al Festival di San Marino, il primo concerto importante per cui erano stati ingaggiati, la band decise di cambiare nome: Mameli propose di usare “Luna” e Cremonini completò il nome con “Pop”, principalmente perché suonava bene.

3. A nessuno piaceva Squérez
«Nel 1998, quando ormai il 90 per cento dei brani era stato registrato, pensai fosse giunto il momento di iniziare a muoversi e fare le prime proposte ai discografici che conoscevo», raccontò Mameli nel 2009. Gli incontri non andarono bene. Alla Sony pensarono che nessuna delle canzoni registrate fosse un vero singolo – «aveva ragione, ce n’erano cinque», ha raccontato anni dopo Cremonini – altre case discografiche dissero semplicemente di no, un’altra propose a Mameli di produrre i Lunapop a patto che lui smettesse di occuparsene. «Nessuno vuole pubblicare il nostro disco», spiegò Mameli a Cremonini, che lo racconta nella sua autobiografia uscita una decina di anni fa. In quegli anni il genere della band – un pop cantato in italiano ma senza archi, e con tracce di britpop – era praticamente inesistente nella musica più in voga.

Alla fine il disco fu prodotto da una etichetta indipendente romana, la Universo, che li contattò dopo la loro esibizione al Festival di San Marino. Il 27 maggio del 1999, pochi giorni prima che Cremonini sostenesse l’esame di maturità, uscì il primo singolo del disco: “50 Special”.

4. Come è nata “50 Special”
Cremonini racconta spesso che “50 Special” nacque grazie a sua madre. La canzone ce l’aveva in testa da qualche tempo, e la stava provando alla chitarra: poi però sua madre lo scoprì a studiare il libro per la patente anziché filosofia, e gliela spaccò sulla schiena, stando a quanto racconta lui. Cremonini continuò a lavorare a “50 Special” sul pianoforte, che infatti nella canzone si sente parecchio. Cremonini aveva davvero una Vespa come quella della canzone, «rossa di fuoco»: nel 2001 qualcuno gliela rubò, ma lui la ritrovò per caso tre anni più tardi.

(La foto del primo testo di 50 Special, riportato nell’autobiografia di Cremonini)

5. I Lunapop e Sanremo
Nell’autunno del 1999, poco prima che uscisse il disco vero e proprio, i Lunapop fecero un’audizione per partecipare alla selezione Nuove Proposte del Festival di Sanremo. Il provino non andò bene, e furono scartati. In seguito né i Lunapop né Cremonini hanno mai partecipato al Festival, nemmeno come ospiti. Qualche anno dopo, intervistato da Daria Bignardi per le Invasioni Barbariche, Cremonini raccontò di non avere mai partecipato al Festival perché «a Sanremo è legittimo scartare chiunque, è una gara e funziona così: ma se il successo ti premia senza Sanremo, ti abitui a pensare che non sia necessario».

Circolano versioni contraddittorie sulla canzone che sarebbe stata scartata: Cremonini in un’occasione ha ricordato che si trattava di “Un giorno migliore”, ma il sito ufficiale dei Lunapop e un lancio Adnkronos dell’epoca sostengono che fosse “Mary seduta in un pub” (poi scartata anche da Squérez e finita nel primo disco solista di Cremonini). Quell’anno la sezione Nuove Proposte fu vinta da Jenny B con “Semplice sai”.

6. Quanto vendette Squérez
Tantissimo: le stime variano da 1,5 a 1,6 milioni di copie nei primi due anni di uscita. Arrivò al primo posto dei dischi più venduti a giugno e ci rimase per tre mesi. “50 Special” arrivò al primo posto nella classifica dei singoli – Cremonini la portò anche all’esame di maturità, facendola ascoltare da uno stereo che si era portato da casa prima della sua tesina su Arthur Schopenhauer – e “Un giorno migliore”, uscito come singolo nel febbraio del 2000, al secondo.

I Lunapop furono improvvisamente ovunque: sui giornali, in tv, in sottofondo alle feste degli adolescenti. In un’intervista a Repubblica nel 2000, Cremonini rispose alla classica domanda sul segreto-del-suo-successo spiegando che era dovuto ai «testi adolescenziali e alla semplicità delle canzoni». La maggior parte delle loro canzoni parlava in effetti di amori fra ragazzi, ma le sonorità erano talmente fresche e vicine a quelle britanniche, e più in generale le canzoni erano qualcosa di più di semplici arrangiamenti che accompagnavano la voce di Cremonini, che ne furono positivamente colpiti anche alcuni critici.

Altri se ne tennero alla larga, forse intimoriti dall’enorme e immediato successo che la band ottenne soprattutto fra gli adolescenti. Nella nuova prefazione scritta nel 2019 per la sua autobiografia, Cremonini ha descritto così quei mesi:

All’esordio del primo tour, partito dalla Sicilia per permettere al gruppo di lavorare con maggiore “tranquillità”, il treno che passava a fianco del campo sportivo di Capo d’Orlando, dove la band si stava esibendo davanti a quindicimila persone, si fermò per permettere ai passeggeri di guardare lo spettacolo da bordocampo. Nessuno tra gli organizzatori aveva previsto un’affluenza del genere e la sicurezza sul posto si ritrovò totalmente spiazzata nel gestire l’evento. La maggior parte dei concerti estivi di quella tournée finì con la sicurezza che cercava di transennare alla meglio gli spazi destinati al pubblico mentre la band fuggiva nascosta dentro a una macchina della polizia.

7. Perché una rana in copertina?
Non lo ha mai spiegato nessuno, almeno nelle interviste e nei libri che siamo riusciti a recuperare: forse a qualcuno della Universo Squérez ricordava il gracidìo della rana?

8. La prima canzone
Quando registrarono Squérez, i Lunapop avevano un repertorio di circa trenta canzoni, in buona parte scritte da Cremonini. La prima in assoluto fu “Vorrei”, che compose quando aveva quindici anni in estate pensando alla sua ragazza dell’epoca, una certa Simona. Rientrato dalle vacanze gliela fece sentire e lei, secondo Cremonini, disse: «Bella. Ma non parla di me».

9. Non solo l’italiano
Squérez fu un successo tale che ne uscì anche l’edizione spagnola – a quei tempi si usava – con quattro canzoni tradotte e cantate in spagnolo, fra cui “Un giorno migliore” e “50 Special”: rispettivamente “Un día mejor” e “Vespa special”. In pochi sanno che di “50 Special” esiste anche una versione in inglese, piuttosto buffa.

10. Il Festivalbar
I Lunapop si fecero conoscere prevalentemente dalle radio – “50 Special” iniziò ad avere davvero successo quando fu selezionata nella rotazione di Radio Deejay – ma anche grazie all’edizione del 2000 del Festivalbar, che vinsero con “Qualcosa di grande”. L’esibizione al Festivalbar successivo, nel settembre del 2001 all’Arena di Verona, fu l’ultima della band.

11. Gli altri pezzi
Contrariamente alla maggior parte dei dischi, le canzoni migliori di Squérez sono decisamente le prime sei: nell’ordine, “Qualcosa di grande”, “Un giorno migliore”, “50 Special”, “Resta con me”, “Vorrei”, “Se ci sarai”. Le altre sono piuttosto dimenticabili – con l’eccezione forse di “Niente di più” – tanto che molto raramente Cremonini le ha suonate negli anni della sua carriera solista.

12. Dal vivo
I comportamenti dei Lunapop in tour hanno dato origine a diversi aneddoti e leggende metropolitane. Anni dopo Cremonini raccontò che in fondo «eravamo quattro ragaz­zi bolognesi che di colpo si ritrovavano con il successo e un mucchio di fascino addosso»: «ricordo le soste in Autogrill dopo un concerto, con la pa­ga della serata in tasca: allora compra­vamo di tutto e riempivamo la macchi­na di Walter di giornaletti porno, magliette sudate, scarpe, bottiglie di birra e fette di limone per la Corona, riviste di camion. E quando arrivavamo a de­stinazione nessuno di noi ripuliva l’au­to». In una puntata del suo talk show, Alessandro Cattelan ha raccontato che quando ospitò i Lunapop in una trasmissione di una piccola emittente musicale – Viva – la band distrusse lo studio, e la tv chiuse poco tempo dopo (probabilmente per ragioni diverse).

13. Il film di Cesare Cremonini
All’apice del successo di Squérez, Cesare Cremonini trovò anche il tempo per girare un film: si intitolava Un amore perfetto, e la storia girava attorno a due ragazzi (Cremonini e Denis Fasolo) che si innamorano della stessa ragazza, interpretata da Martina Stella, e che in qualche maniera finiscono impigliati in un traffico clandestino di uranio. La sceneggiatura era di Cristiana Farina, la creatrice della soap opera Centovetrine.

14. Perché i Lunapop si sono sciolti
Ancora oggi, a diciassette anni di distanza, è una delle domande più cercate nella versione italiana di Google.

Nessuno l’ha mai chiarito esplicitamente, ma sembra che alla base ci siano stati litigi sui compensi dei vari componenti della band, catalizzati da alcuni genitori. Intervistato di recente dal magazine 7 del Corriere della Sera, Cremonini ha dato una delle spiegazioni più complete finora.

I Lunapop si sciolsero perché le regole che tenevano in piedi un progetto musicale composto da ragazzi così giovani erano regole strane, utili ma molto difficili. La prima era: i genitori fuori dalle scatole. La seconda: possibilmente anche le fidanzate. Regole impossibili da rispettare, per ragazzi tra i diciassette e i diciotto anni, tutti di famiglie borghesi. Figli della Bologna che coltivava il valore della famiglia, quindi del condividere la vita dei figli. I Lunapop diedero vita ad un progetto che ebbe un successo straordinario. Ancora oggi l’ultimo grande successo della musica italiana, dal punto di vista discografico. Nel momento in cui si ruppero questi equilibri, queste regole divennero impraticabili, non era più pensabile poter continuare.

15. Cos’ha fatto Cremonini dopo i Lunapop
È diventato uno dei più famosi cantautori italiani in circolazione: dopo i Lunapop ha pubblicato sei dischi, di successo crescente. Logico e Possibili scenari, gli ultimi due, hanno raggiunto entrambi la prima posizione nella classifica dei dischi italiani più venduti. Il 29 novembre 2019 è uscito il suo ultimo disco, Cremonini 2C2C, che contiene sia una serie di nuove canzoni sia un greatest hits. Il singolo del disco si intitola “Al telefono”.

Tutti i dischi da solista di Cremonini contengono almeno una canzone che ha avuto un discreto successo come singolo: da “Marmellata #25”, passando per “Mondo” fino ad arrivare a “Poetica”.

16. La cover di cui non sapevate di avere bisogno
Cioè quella di “Qualcosa di grande” fatta da Benji e Fede.

17. Che fine hanno fatto gli altri
Un’altra domanda che si è fatto almeno una volta chi era adolescente nei primi anni Duemila. La risposta più completa l’ha data nel 2018 il Corriere di Bologna, la città dove abitano ancora oggi tutti e cinque.

Alessandro De Simone, detto Lillo, oggi lavora nell’immobiliare. Dopo la laurea in Giurisprudenza ha scelto di spendersi nella compravendita di immobili. Gabriele Gallassi ha seguito i suoi studi e, dopo la laurea in Giurisprudenza, adesso si occupa di brand reputation. Negli studi legali della Red Points, prima realtà italiana della omonima start up spagnola, si occupa della tutela del patrimonio digitale e di violazione di licenze. Michele Giuliani, per tutti Mike, è una delle menti artistiche del Locomotiv, celeberrimo locale di musica live di Bologna.

Una decina di anni fa De Simone e Gallassi avevano provato a rientrare nel mondo della musica con una nuova band, i Liberpool, che non è riuscita ad andare molto lontano. L’unico che suona ancora con Cesare Cremonini è il bassista Nicola “Ballo” Balestri, quello che ai tempi dei Lunapop si faceva notare per i suoi rasta biondi.

18. L’audiocassetta 
Nei primi anni Duemila ce l’avevano un po’ tutti, ma negli ultimi tempi era diventata piuttosto introvabile e “di culto”: di recente però è stata ristampata, e potete trovarla a 15 euro su Amazon (la parte difficile sarà ritrovare un aggeggio con cui ascoltarla).

19. I cloni
Negli anni successivi a Squérez diverse band sono state accostate ai Lunapop; ma non moltissime, dato che nella storia della musica italiana le boy band di successo sono ben poche (e gli stessi Lunapop nel picco della loro carriera rifiutavano questa definizione). La cosa che ci va più vicino furono i Gazosa, una band di giovanissimi che nel 2001 vinsero il concorso nuove proposte di Sanremo con “Stai con me (forever)”, e fecero il botto con “www.mipiacitu”. Il successo dei Gazosa, però, durò meno di quello dei Lunapop, e soprattutto non sono mai stati considerati un fenomeno generazionale.

20. L’edizione speciale per il ventennale
Se vi è venuta voglia di ascoltare Squérez o leggere qualche retroscena sulla nascita dei Lunapop, potete comprare l’edizione speciale uscita a giugno per celebrare il ventennale del disco, oppure l’autobiografia di Cesare Cremonini (che in realtà finisce raccontando i primi mesi del successo dei Lunapop).