La giornalista Daphne Caruana Galizia sarebbe stata uccisa per 150mila euro, stando alla confessione di uno degli accusati pubblicata da Reuters

(Dan Kitwood/Getty Images for the Daphne Project)
(Dan Kitwood/Getty Images for the Daphne Project)

Reuters ha pubblicato alcuni dettagli della confessione che Vince Muscat, accusato di aver ucciso la giornalista maltese Daphne Caruana Galizia, aveva fatto alla polizia nell’aprile del 2018; Reuters era entrata in possesso di alcuni dettagli l’anno scorso ma non li aveva diffusi per non danneggiare le indagini. Muscat venne arrestato il 3 dicembre del 2017, a due mesi dall’omicidio, insieme ai fratelli Alfred e George Degiorgio: tutti e tre sono accusati di essere gli esecutori materiali dell’omicidio.

Secondo Reuters, Muscat confessò nella speranza di ottenere la grazia; finora il primo ministro maltese Joseph Muscat (che non è suo parente) gliel’ha negata, pur avendola concessa al tassista Melvin Theuma, che aveva raccontato alla polizia di aver fatto da intermediario tra gli esecutori materiali e il mandante; è stato liberato sotto scorta e comparirà nel processo la prossima settimana.

Muscat ha raccontato che nell’estate del 2017 aveva accompagnato il suo amico Alfred Degiorgio al Busy Bee, un bar vicino alla capitale La Valletta. Pochi minuti dopo Degiorgio era tornato in macchina e gli aveva comunicato che erano stati incaricati di uccidere la giornalista Caruana Galizia; in cambio avrebbero ricevuto 150mila euro, di cui 30mila in anticipo. L’idea iniziale era spararle da lontano con un fucile e per questo la seguirono per giorni; poi però decisero di ucciderla facendo saltare in aria l’auto in cui si trovava. Muscat ha raccontato che usarono una bomba acquistata da criminali maltesi e fornita dalla mafia italiana. Prima dell’omicidio, Muscat era stato incriminato per piccoli reati mentre i fratelli Degiorgio erano i leader di una banda criminale; si dichiarano tuttora innocenti.

L’omicidio di Daphne Caruana Galizia ora fa traballare il governo di Malta