La delegazione italiana esulta dopo l'assegnazione delle Olimpiadi 2026 (Robert Hradil/Getty Images)

Tutto sulle Olimpiadi di Milano-Cortina

L'Italia organizzerà le Olimpiadi invernali del 2026, una guida per orientarsi su quel che è stato e quel che c'è da fare ora (e quanto costerà)

Lunedì sera il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) ha deciso che le Olimpiadi invernali del 2026 si terranno in Italia. L’Italia ha ottenuto la possibilità di organizzare le Olimpiadi perché la candidatura congiunta di Milano e Cortina d’Ampezzo è stata ritenuta migliore rispetto a quella svedese delle città di Stoccolma e Are. Oltre che a Milano e Cortina, le Olimpiadi invernali del 2026 coinvolgeranno però altre aree di Lombardia e Veneto, oltre che delle province autonome di Trento e Bolzano. Le Olimpiadi italiane del 2026 inizieranno il 6 febbraio e finiranno il 22 dello stesso mese. Qui ci sono tutte le cose da sapere su come si è arrivati fin qui, cosa è successo ieri e cosa è previsto per il 2026.

Il voto

I membri del CIO riuniti a Losanna, in Svizzera, hanno preferito Milano-Cortina ad Are-Stoccolma attraverso una votazione finita 47 a 34, con un solo astenuto (altri membri del CIO appartenenti ai paesi in gara non hanno votato per prassi). Era difficile dirlo, ma nei giorni e nelle ore prima del voto si parlava di un lieve vantaggio italiano dovuto soprattutto a una preferenza degli atleti (alcuni fanno parte del CIO) per gli eventi italiani ed al fatto che in Svezia una notevole parte della popolazione sembrava aver accolto con freddezza la possibilità di organizzare le Olimpiadi. C’era poi il fatto che Stoccolma, la capitale della Svezia, era presente ma non voleva avere un ruolo particolarmente attivo nella candidatura.

L’esultanza per l’assegnazione

Al momento dell’annuncio della vittoria, la delegazione italiana – composta da politici ma anche da atleti ed ex atleti – ha reagito chiaramente con grande entusiasmo. La reazione, evidentemente gioiosa ma forse sopra le righe, dato il contesto, ha ricevuto alcune critiche. Anche perché forse eccessivamente prolungata, mentre solo alcuni componenti della delegazione italiana hanno pensato di andare quanto prima a congratularsi con la delegazione svedese. Tra chi è andato velocemente a complimentarsi con gli svedesi c’era Giovanni Malagò, presidente del CONI, il Comitato Olimpico Nazionale Italiano.

Gli altri candidati

La candidatura svedese e quella italiana erano le uniche rimaste, ma all’inizio si erano mostrate interessate alle Olimpiadi anche il Canada con Calgary, la Turchia con Erzurum, il Giappone con Sapporo, l’Austria con Graz e la Svizzera con Sion. Il CIO aveva bloccato la candidatura turca per mancanza di impianti adeguati, mentre negli altri casi erano stati i paesi stessi a non presentare una candidatura vera e propria dopo una iniziale dimostrazione di interesse. Già da fine 2018 era chiaro che in gara sarebbero rimaste solo Italia e Svezia (Are, per chi se lo stesse chiedendo, è una località sciistica a circa 500 chilometri da Stoccolma).

La storia della candidatura italiana

All’inizio dall’Italia erano arrivate tre manifestazioni di interesse separate per organizzare le Olimpiadi: da Torino, Milano e Cortina d’Ampezzo. Su invito di Malagò, queste tre città avevano successivamente provato a presentare una candidatura unitaria. Torino, già organizzatrice delle Olimpiadi invernali del 2006, aveva però deciso di rinunciare per volontà della sindaca Chiara Appendino, che non aveva accettato alcune condizioni poste dal sindaco milanese Giuseppe Sala (che, in breve, voleva un ruolo più centrale per Milano) e anche per via della mancanza dell’appoggio del suo partito, il Movimento 5 Stelle.

Qualche numero

È ancora presto e si tratta di stime e previsioni, ma il dossier italiano parla di circa 1,3 miliardi di euro di spesa per le Olimpiadi, di cui 900 milioni provenienti dal CIO. Come spiega Il Sole 24 Ore, a questi «si aggiungono altri 340 milioni da investire per opere infrastrutturali e strade di collegamento», mentre «dai biglietti sono stimati ricavi per 234 milioni di euro». Sky Sport scrive che «l’ipotesi è quella di vendere 2 milioni e 490.462 biglietti per una capacità di 410mila 708 posti per 293 sessioni» e che «si calcola che le ricadute economiche sul territorio possano arrivare complessivamente a 5 miliardi e 600 milioni di euro».

Le discipline e le sedi di gara

Ci saranno 15 discipline e 14 sedi di gara, ed è prevista l’assegnazione di 95 medaglie. A Milano ci saranno gare di hockey, pattinaggio artistico e alcune gare di pattinaggio in linea (short track). In Valtellina ci saranno gare di sci maschile, a Livigno gare di snowboard, in Val di Fiemme lo sci di fondo, a Predazzo le gare di salto con gli sci. A Cortina d’Ampezzo ci saranno le gare di curling, sci femminile, bob, skeleton e slittino. La sede del biahtlon sarà ad Anterselva, nella provincia autonoma di Bolzano. Nella provincia autonoma di Trento, invece, per la precisione a Baselga di Piné, Tesero e Predazzo, verranno organizzate le gare di pattinaggio di velocità, sci di fondo e salto con gli sci. La cerimonia di apertura sarà il 6 febbraio allo stadio San Siro di Milano (o nello stadio che ne avrà preso il posto), mentre la cerimonia di chiusura sarà il 22 febbraio all’Arena di Verona.

Cosa c’è e cosa manca

In molti casi le gare saranno disputate in stadi, piste, tracciati e contesti già esistenti. Per le gare delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026 verranno impiegate 12 diverse sedi, 7 delle quali già esistenti, 2 temporanee, 2 già esistenti ma oggetto di ristrutturazioni complete e soltanto una di nuova costruzione. La struttura di nuova costruzione sarà un palazzetto del ghiaccio nel quartiere Santa Giulia di Milano.

Milano-Cortina, i luoghi delle Olimpiadi 2026

Le Olimpiadi vogliono dire anche villaggi olimpici

Saranno costruiti tre villaggi olimpici, gli alloggi di atleti e delegazioni durante gli eventi. Il principale sarà a Milano, nella zona attualmente occupata dallo scalo merci in disuso nel quartiere di Porta Romana: al termine dei Giochi dovrebbe diventare parte di un campus residenziale per studenti con cui il comune conta di risolvere la carenza di alloggi universitari in città. Il secondo villaggio olimpico verrà costruito a Cortina d’Ampezzo, nella frazione di Fiames, e sarà temporaneo, mentre il terzo è previsto a Livigno: verrà realizzato dalla Protezione Civile e al termine delle Olimpiadi riconvertito in un centro di allenamento avanzato per gli atleti italiani.

Ci saranno anche le Paralimpiadi

Se ne parla di meno, ma organizzare le Olimpiadi vuol dire organizzare anche le Paralimpiadi. Si terranno dal 6 al 15 marzo, con cerimonia di apertura al palazzetto che sarà realizzato a Santa Giulia e cerimonia di chiusura in piazza del Duomo, sempre a Milano.

Le altre Olimpiadi italiane

Le prime, e uniche estive, furono quelle di Roma del 1960, ricordate tra le più affascinanti della storia dello sport anche perché furono ritenuta una sorta di fine del dopoguerra e inizio della ripresa. Nel 1956 ci furono le Olimpiadi invernali di Cortina e nel 2006 quelle di Torino.

L’Italia e le Olimpiadi invernali

Nella sua storia l’Italia ha conquistato 124 medaglie alle Olimpiadi invernali, comprese 40 medaglie d’oro.

Le prossime Olimpiadi

Quelle estive del 2020 saranno a Tokyo, in Giappone, quelle invernali del 2022 a Pechino, in Cina, e quelle estive del 2024 a Parigi, in Francia. Si sa già anche che le Olimpiadi estive del 2028 saranno a Los Angeles, in California.

Le ultime Olimpiadi invernali

Sono state nel 2018 a Pyeongchang, in Corea del Sud. Vi parteciparono quasi 3mila atleti di 92 paesi diversi e si svolsero più di 100 gare con medaglie in palio.

Per cosa ricorderemo le Olimpiadi in Corea del Sud

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