Rod Rosenstein, vice-procuratore generale degli Stati Uniti, ha detto che si dimetterà a maggio

(Chip Somodevilla/Getty Images)
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Il vice-procuratore generale degli Stati Uniti, Rod J. Rosenstein, ha annunciato che si dimetterà a metà maggio. L’amministrazione del presidente Donald Trump ha fatto sapere che Rosenstein sarà sostituito dall’attuale vice-segretario ai Trasporti, Jeffrey A. Rosen.

Le dimissioni di Rosenstein erano attese da tempo: secondo diversi giornalisti americani erano legate alla diffusione del Rapporto Mueller, che ha indagato sui rapporti fra il governo russo e il comitato elettorale di Trump. Rosenstein era infatti il funzionario più alto in grado a supervisionare le indagini di Mueller (il suo superiore, il procuratore Jeff Sessions, si era tirato indietro per un possibile conflitto di interessi).

Rosenstein, che ha 54 anni e ha lavorato per trent’anni come avvocato e procuratore statale, ha speso molto del suo capitale politico per proteggere le indagini di Mueller, sulle quali non è mai intervenuto direttamente. Per diverse volte il suo incarico è sembrato a rischio – soprattutto nel settembre 2018, dopo che il New York Times aveva scritto che Rosenstein stava pensando di registrare le sue conversazioni con Trump – ma alla fine era riuscito a mantenerlo. Nella lettera in cui annuncia le sue dimissioni, Rosenstein ha ringraziato Trump «per la cortesia e lo humor dimostrati nelle nostre conversazioni» e per le parole del suo discorso inaugurale.

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