La Corte di Strasburgo si è espressa a favore del riconoscimento legale del rapporto tra un minore nato dalla gestazione per altri e sua madre non biologica

La Corte europea dei diritti dell'uomo a Strasburgo (Violetta Kuhn/picture-alliance/dpa/AP Images)
La Corte europea dei diritti dell'uomo a Strasburgo (Violetta Kuhn/picture-alliance/dpa/AP Images)

Mercoledì la Corte europea per i diritti umani, tribunale con sede a Strasburgo (Francia), si è espressa a favore del riconoscimento legale del rapporto tra un minore nato dalla gestazione per altri – o “surrogazione di maternità” – e la madre cosiddetta “intenzionale”, quindi non biologica. La sentenza non produce effetti vincolanti sulle decisioni dei singoli stati, ma è comunque importante per situazioni simili future. In Italia la gestazione per altri è illegale.

Che cos’è la maternità surrogata

La Corte, ha scritto Repubblica, era stata interpellata da un tribunale francese che si sta occupando del caso di due coniugi che hanno chiesto alla Francia di essere riconosciuti entrambi come genitori di due bambini nati con la gestazione portata avanti da un’altra donna in California. Lui è anche il padre biologico dei bambini, e lo stato francese lo ha già registrato come genitore nel certificato di nascita, mentre lei non ha alcun legame biologico con i minori. La Corte di Cassazione francese ha quindi chiesto alla Corte di Strasburgo se il mancato riconoscimento del legame legale tra i minori e la madre non biologica violi la Convenzione europea dei diritti umani: la Corte ha risposto di sì, ma ha aggiunto che lo stato non ha l’obbligo di iscrivere la madre intenzionale come genitore nell’atto di nascita e può scegliere altre soluzioni, per esempio quella dell’adozione.