Un fuoco acceso dai manifestanti del movimento dei "gilet gialli" vicino agli Champs Elysées, a Parigi, l'8 dicembre 2018 (THOMAS SAMSON/AFP/Getty Images)

Il quarto sabato dei gilet gialli a Parigi

Finora non ci sono stati grossi problemi ma solo qualche scontro con la polizia sugli Champs-Élysées

Per il quarto sabato di seguito si stanno svolgendo a Parigi le manifestazioni dei cosiddetti “gilet gialli” e sono in corso alcuni scontri tra la polizia e i manifestanti. Sugli Champs-Élysées, i lunghi viali noti in tutto il mondo per i loro negozi dove è in corso la manifestazione principale, la polizia ha usato gas lacrimogeno e ha anche tirato di avvertimento dei colpi con i fucili a pallettoni in gomma per evitare che le persone si avvicinassero troppo all’Arco di Trionfo. Le maggiori tensioni però sono in una strada vicina, l’avenue Marceau, dove sono stati incendiati i pannelli di legno messi a protezione delle vetrine di alcuni negozi.

Si stima che circa cinquemila persone stiano partecipando alla protesta; anche nel resto della Francia sono in corso numerose manifestazioni a cui si stima stiano partecipando oltre 30mila persone. La prefettura di Parigi ha annunciato che 615 persone sono state fermate dalla polizia, di cui 508 sono state arrestate. Un altro centinaio di persone è stato arrestato nel resto della Francia.

Secondo la giornalista di Le Monde Aline Leclerc tra i manifestanti ci sono molti più uomini tra i 20 e i 40 anni rispetto alle precedenti manifestazioni: donne e uomini più anziani avrebbero rinunciato a partecipare per il timore degli scontri. A Parigi è in corso anche un’altra manifestazione in difesa del clima a cui stanno partecipando circa duemila persone secondo Le Monde.

In vista della manifestazione tutti i principali musei, parchi e luoghi di interesse pubblico sono rimasti chiusi e sono state imposte restrizioni alla circolazione di automobili e mezzi pubblici in molte zone. Ottomila poliziotti sono impegnati nelle strade della città per monitorare lo svolgimento della manifestazione; la polizia ha dodici mezzi corazzati per affrontare i manifestanti in caso di scontri violenti come quelli degli ultimi due sabati.

Le proteste dei gilet gialli erano iniziate un mese fa. Nel frattempo l’aumento delle accise sui carburanti è stato sospeso ma le proteste sono andate avanti: ora riguardano più in generale il governo di Macron, in particolare da parte di chi vive nelle aree rurali della Francia e vede Macron come “il presidente dei ricchi”. Secondo gli osservatori il movimento dei gilet gialli rappresenta prima di tutto le divisioni tra la Francia dei centri urbani e quella periferica. Per loro stessa ammissione, i gilet gialli sono un movimento fatto in larghissima parte da persone che non hanno mai partecipato a manifestazioni politiche: un elemento che preoccupa le autorità francesi, incapaci di fare previsioni su come possano degenerare gli scontri con la polizia in un contesto di manifestanti molto inesperti.

Per la manifestazione di oggi a Parigi si teme però che, come successo nelle precedenti, tra i manifestanti si siano inseriti militanti organizzati dell’estrema destra e dell’estrema sinistra. Il comune di Parigi aveva preso vari provvedimenti per rimuovere dalle strade della città oggetti di vario tipo che potrebbero essere usati da manifestanti violenti: sono state per esempio rimosse diverse stazioni del bike sharing. La polizia aveva chiesto a negozianti e ristoratori che si trovano nell’area degli Champs-Élysées di chiudere le loro attività e non lasciare in strada niente (per esempio sedie e tavolini) che possa essere danneggiato o usato dai manifestanti. Era anche stato chiesto di non lasciare spazzatura in strada, per evitare che qualcuno le desse fuoco.

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