Il Bari Calcio verrà messo in liquidazione

Dopo l'esclusione dalla Serie B, la squadra ha perso tutti i suoi giocatori ed è passata sotto la gestione del sindaco Antonio Decaro

(Giuseppe Bellini/Getty Images)
(Giuseppe Bellini/Getty Images)

La squadra di calcio del Bari, una delle più importanti del Sud Italia, non parteciperà al prossimo campionato di Serie B per la sua situazione debitoria (si parla di circa 16 milioni di euro) e per il mancato aumento di capitale necessario alla gestione del club. L’ormai vecchia proprietà è riuscita a raccogliere solo 1.5 milioni di euro rispetto ai 4.5 milioni necessari alla ricapitalizzazione. Nelle ultime ore prima dell’esclusione, comunicata lunedì 16 luglio, c’era stato un tentativo di salvataggio da parte dell’imprenditore lombardo Andrea Radrizzani — proprietario del Leeds United — che però ha rinunciato per il poco tempo a disposizione e probabilmente per l’entità dei debiti accumulati dalla vecchia società.

Il titolo sportivo del Bari passerà ora sotto la gestione del sindaco Antonio Decaro, che ha convocato un’assemblea aperta a tutti i tifosi presso lo Stadio della Vittoria per discutere del futuro del club. Per evitare di ripartire dalla Serie D, si era parlato anche della possibilità di trasferire al Bari il titolo sportivo del Bisceglie, che gioca in Serie C, ma dopo le proteste di alcuni tifosi il proprietario del Bisceglie ha ritirato la propria disponibilità.

A inizio settimana si è riunito anche il consiglio d’amministrazione della società, che ha richiesto la messa in liquidazione della società dopo aver preso atto della mancata continuità aziendale. La squadra, che si trovava già in ritiro in Trentino-Alto Adige, è stata raggiunta dal direttore sportivo Sean Sogliano, che ha comunicato ai giocatori l’esclusione dal campionato e di conseguenza lo svincolo dai contratti in corso e il permesso di accordarsi con altri club.