Sono pistole giocattolo, Kabul, 8 agosto 2013 (SHAH MARAI/AFP/Getty Images)

Le foto di Shah Marai, ucciso a Kabul

Era il capo della redazione locale di Agence-France Presse: aveva raccontato l'Afghanistan per 20 anni, dagli attentati alla complicata vita di ogni giorno

Tra le 25 persone uccise nei due attentati di lunedì 30 aprile in Afghanistan, rivendicati dall’ISIS, c’è anche Shah Marai, fotografo di Agence-France Presse a capo della redazione di Kabul. Marai era nato a Kabul, aveva 41 anni e aveva iniziato a lavorare per Agence-France Presse nel 1995, prima come autista e dopo tre anni come fotografo. Da allora era diventato il fotografo di riferimento per il paese, raccontandolo sotto il dominio dei talebani, durante l’invasione statunitense e nei difficili anni successivi, tra attentati, ritratti di personaggi politici e persone comuni.

[Attenzione, alcune foto possono essere impressionanti]

Marai ha mostrato la povertà delle periferie, la vita quotidiana nelle fabbriche e al mercato del bestiame, le tempeste di sabbia e di neve, insieme alle elezioni, ai luoghi degli attentati insanguinati e agli incontri tra Hamid Karzai, il primo presidente eletto del paese, con i leader mondiali in visita. Nel 2012 aveva ritratto e intervistato Tarana Akbari, la bambina di 11 anni protagonista della famosa fotografia di Massoud Hossaini, suo amico e collega, che aveva vinto il Premio Pulitzer nel 2012.

Una delle ultime foto scattate da Shah Marai, il 23 aprile 2018 a Kabul: mostra il corpo di un uomo morto, insieme ad altre 56 persone, in un attentato nella capitale in un centro per registrarsi al voto
(Shah Marai/AFP/Getty Images)

Le foto di Marai sono state pubblicate sui giornali e le riviste di tutti il mondo, compreso il Post, che nel 2012 aveva messo insieme una raccolta dei suoi lavori migliori di quei giorni e che trovate qui. Shah Marai aveva anche un account su Twitter, dove pubblicava le sue foto e raccontava anche da lì la storia del suo paese.

Il fotografo Shah Marai in una foto non datata e diffusa oggi da AFP
(AFP/Getty Images)

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