Tra le 25 persone uccise nei due attentati di lunedì 30 aprile in Afghanistan, rivendicati dall’ISIS, c’è anche Shah Marai, fotografo di Agence-France Presse a capo della redazione di Kabul. Marai era nato a Kabul, aveva 41 anni e aveva iniziato a lavorare per Agence-France Presse nel 1995, prima come autista e dopo tre anni come fotografo. Da allora era diventato il fotografo di riferimento per il paese, raccontandolo sotto il dominio dei talebani, durante l’invasione statunitense e nei difficili anni successivi, tra attentati, ritratti di personaggi politici e persone comuni.
[Attenzione, alcune foto possono essere impressionanti]
Marai ha mostrato la povertà delle periferie, la vita quotidiana nelle fabbriche e al mercato del bestiame, le tempeste di sabbia e di neve, insieme alle elezioni, ai luoghi degli attentati insanguinati e agli incontri tra Hamid Karzai, il primo presidente eletto del paese, con i leader mondiali in visita. Nel 2012 aveva ritratto e intervistato Tarana Akbari, la bambina di 11 anni protagonista della famosa fotografia di Massoud Hossaini, suo amico e collega, che aveva vinto il Premio Pulitzer nel 2012.
Le foto di Marai sono state pubblicate sui giornali e le riviste di tutti il mondo, compreso il Post, che nel 2012 aveva messo insieme una raccolta dei suoi lavori migliori di quei giorni e che trovate qui. Shah Marai aveva anche un account su Twitter, dove pubblicava le sue foto e raccontava anche da lì la storia del suo paese.
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