In Francia è stata aperta un’inchiesta preliminare per stupro contro il ministro per i Conti Pubblici Gérald Darmanin

Il ministro francese per i Conti Pubblici Gérald Darmanin all'Assemblea Nazionale, Parigi, 24 gennaio 2018
(JACQUES DEMARTHON/AFP/Getty Images)
Il ministro francese per i Conti Pubblici Gérald Darmanin all'Assemblea Nazionale, Parigi, 24 gennaio 2018 (JACQUES DEMARTHON/AFP/Getty Images)

In Francia è stata aperta un’inchiesta preliminare per stupro contro il ministro per i Conti Pubblici Gérald Darmanin: il fatto risalirebbe al 2009 (in Francia non c’è la prescrizione per questo tipo di reato). Un’inchiesta simile era già stata avviata nel 2017, ma era stata chiusa lo scorso luglio perché la donna che aveva sporto denuncia contro Darmanin non aveva risposto alle convocazioni degli investigatori che volevano parlare con lei. La stessa donna, che si chiama Sophie Spatz e ha 46 anni, ha però fatto ripartire le indagini la scorsa settimana inviando una nuova denuncia all’ufficio del procuratore di Parigi in cui accusa Gérald Darmanin di averla violentata. Per ora il governo francese ha confermato il suo sostegno al ministro.

Secondo il resoconto di Le Monde, Sophie Spatz, che nel 2004 si chiamava in un altro modo, era stata condannata per ricatto e minacce contro il suo compagno del tempo e aveva cercato aiuto per una revisione della sentenza contattando Gérald Darmanin, che nel 2009 era il responsabile degli affari legali dell’UMP (il partito di centrodestra di cui faceva parte l’allora presidente Nicolas Sarkozy). Spatz sostiene che Darmanin accettò di scrivere una lettera alla ministra della Giustizia dell’epoca per sostenere la sua richiesta ma che in cambio pretese di fare sesso con lei. I due – racconta sempre Spatz – fissarono un appuntamento e ebbero un rapporto sessuale che, secondo la donna, non fu consensuale o comunque non fu libero.

Diversi giornali riportano uno scambio di sms avvenuto tra il ministro e la donna. In uno di questi, lei scrive ad esempio: «Lo sai lo sforzo che ho dovuto fare per scopare con te. Perché tu ti prendessi cura del mio caso». E lui: «Hai ragione, sono senza dubbio uno sporco coglione. Come posso farmi perdonare?». Dopo la riapertura dell’inchiesta gli avvocati di Darmanin hanno ribadito la posizione del ministro: hanno rifiutato le accuse dicendo che si basano solo sull’intenzione di danneggiare il loro cliente.