Sylvester di “You make me feel”, che oggi avrebbe 70 anni
Purtroppo morì a soli 41 anni, dopo essere stato un simbolo di campagne per i diritti degli omosessuali, della vita di San Francisco e dei malati di AIDS
Malgrado siano quarant’anni che mezzo mondo riascolta e balla “You make me feel” – un arco di tempo che vale a definire “immortale” una canzone nel mondo della musica – pochissimi di loro sanno che Sylvester, che la canta, è morto nel 1988, quando aveva appena 41 anni. Era nato il 6 settembre 1947 e oggi compirebbe settant’anni, e probabilmente canterebbe ancora “You make me feel” in certe serate a Las Vegas o a Montecarlo.
Malgrado quel successo pazzesco gli valse di vendere abbastanza anche alcuni altri singoli, l’unica canzone rimasta memorabile della carriera di Sylvester è proprio “You make me feel”, una delle più rappresentative e simboliche degli anni Settanta e della discomusic. L’aveva scritta lui insieme a James Wirrick, ma a farla diventare quella cosa travolgente fu Patrick Cowley, un produttore e arrangiatore che aveva partecipato all’invenzione della discomusic (e che morì a soli 32 anni di AIDS).
Sylvester si chiamava Sylvester James, Jr. ed era nato a Los Angeles, dove aveva cominciato come cantante gospel, ma si era trasferito a San Francisco per vivere con maggiore libertà la sua rivendicata omosessualità e frequentare culture più creative e contemporanee: al momento del successo ne ebbe persino “le chiavi della città”. Dopo “You make me feel” ebbe altri successi soprattutto negli Stati Uniti, meno duraturi nel resto del mondo. Morì di AIDS nel 1988, un anno dopo la morte per la stessa malattia del suo compagno, e concludendo il suo impegno pubblico in difesa dei diritti degli omosessuali con una campagna pubblica sulla malattia e le discriminazioni.
Oltre a “You make me feel”, probabilmente avrete nelle orecchie anche un altro paio di canzoni di Sylvester: “I (who have nothing)” e “Dance (Disco Heat)”