Cinque idee per migliorare il mondo

Alcune un po' strambe e impraticabili, ma comunque interessanti, scelte tra le tante proposte in una trasmissione radio della BBC

(Philip Hypher/Fox Photos/Getty Images)
(Philip Hypher/Fox Photos/Getty Images)

Da otto anni su BBC World Service, il canale radio internazionale di BBC, va in onda The Forum, un programma molto apprezzato in cui accademici, intellettuali e artisti sono invitati a confrontarsi sulle loro idee per rendere il mondo un posto migliore. Di solito durante la trasmissione viene richiesto a un ospite di raccontare la sua idea in 60 secondi, prima di essere discussa con gli altri ospiti. Nel corso degli anni è stato proposto di tutto, con idee spesso impraticabili. Lo scopo di The Forum non è proporre qualcosa che possa essere realizzato concretamente, semmai fornire spunti e libere associazioni di pensiero per imparare a conoscersi meglio.

Camminare a piedi nudi
Sir Antony Mark David Gormley ha 65 anni, è uno scultore britannico ed è conosciuto soprattutto per “Angelo del Nord”, la grande scultura moderna in acciaio che si trova a Gateshead nella contea di Tyne and Wear nel Regno Unito. Per un anno circa Gormley non ha indossato scarpe, andandosene a piedi nudi in giro per il mondo a conferenze e inaugurazioni di mostre d’arte. Dice che ognuno di noi dovrebbe provare almeno una volta nella vita a recuperare un contatto diretto con la Terra, a sentirsela materialmente sotto i piedi mentre cammina: “Mettete la parte più sensibile della vostra pelle a contatto con tutti i tipi di superficie, che sia un tappeto, del cemento, il suolo, l’erba”. Gormley spiega che i piedi sono collegati al nostro cervello e sono un incredibile strumento percettivo: non indossare scarpe significa anche comprendere meglio le persone che non hanno l’opportunità di mettersele ai piedi, in molte parti del mondo e per i motivi più disparati. Nel suo anno senza scarpe, Gormely dice di non avere avuto particolari problemi, nemmeno d’inverno e nelle giornate di pioggia: è diventato più cauto e attento quando cammina, conoscendosi meglio dentro grazie al fatto di sentire amplificato il fuori.

Digiunare una volta alla settimana
Frances Ashcroft ha 64 anni, è docente presso l’University Laboratory of Physiology di Oxford, Regno Unito, ed è un’esperta di nutrizione e problemi legati al diabete. Propone che le persone adulte digiunino una volta alla settimana, una soluzione che secondo lei aiuterebbe ognuno di noi a tenere meglio sotto controllo l’appetito, a evitare sprechi e vivere più a lungo. Oltre 300 milioni di persone nel mondo soffrono di diabete di tipo 2, una malattia che aumenta il rischio di infarto, cecità e che in alcuni casi rende necessaria l’amputazione di un arto per via dei problemi circolatori che comporta. Si stima che al mondo ogni 7 secondi una persona muoia a causa del diabete. L’aumento dei casi di diabete di tipo 2 è dovuto all’aumento considerevole delle persone obese, cosa che comporta un grande costo sociale. Ashcroft spiega che: “Digiunare è economico, semplice e ha una lunga tradizione in diverse culture in giro per il mondo. Naturalmente prima di farlo è opportuno consultarsi con il proprio medico e ricordarsi di bere molto. Detto questo, digiunare una volta alla settimana può portare a una vita più sana, felice e lunga”. Il consiglio è imparare dal digiuno a comprendere meglio i propri limiti e le proprie esigenze, in modo da non esagerare con l’assunzione di calorie nel resto della settimana.


*
Spegnere tutte le luci, tutte
Anna Frebel ha 36 anni, è nata a Berlino (Germania), è un’astronoma e si occupa dello studio e della scoperta delle stelle più antiche che popolano l’universo. Propone che almeno una volta l’anno si spengano le luci nello stesso momento in tutto il mondo dove è notte. In questo modo diventerebbe visibile come raramente accade un’ampia porzione della Via Lattea, la galassia in cui si trova il nostro sistema solare. La mancanza di inquinamento luminoso permetterebbe di coglierne la tridimensionalità e alcune caratteristiche che spesso ci sfuggono, a causa delle luci che abbiamo intorno. Naturalmente Frebel ammette che la sua idea assomiglia più a un desiderio che a qualcosa di realmente praticabile, ma ricorda che se si potesse realizzare, l’umanità potrebbe imparare qualcosa su se stessa e sul fatto che è collegata in modo molto più stretto di quanto immagina all’universo.


*
Uomini e donne
Manju Kapur ha 68 anni, è di origini indiane ed è una scrittrice. Dice che il mondo sarebbe un posto migliore se fossero gli uomini a svolgere tutte le faccende domestiche, comprese quelle inerenti al crescere i figli. Kapur fa soprattutto riferimento all’India, dove per motivi culturali e tradizionali raramente gli uomini aiutano in casa, senza avere quindi la minima idea di che cosa significhi fare di continuo ogni giorno le stesse attività per mantenere ordine e pulizia: “Non significa che le donne debbano dire agli uomini che cosa devono fare, o che debbano prendere il loro posto, è più una questione di arrivare a una comprensione reciproca. Penso che quando c’è armonia in casa, questo si riflette anche nella società”.

Dormire in verticale
Hanif Kara ha 57 anni, è originario dell’Uganda, è un affermato docente di ingegneria strutturale nel Regno Unito e si è messo in testa di farci dormire in verticale per risparmiare spazio ed energia. Kara spiega che in media una persona richiede circa 7 metri quadrati di spazio per dormire confortevolmente in orizzontale, ma lo stesso spazio potrebbe ospitare 70 persone in piedi una attaccata all’altra. È un caso estremo, dice, ma ricorda che in quello spazio 35 persone in verticale potrebbero essere ospitate senza particolari problemi. L’intera popolazione del mondo, in piedi e su più strati, potrebbe essere ospitata in questo modo in 50 chilometri quadrati. Case progettate con stanze da letto per dormire in verticale, senza modifiche agli altri ambienti, consentirebbero di risparmiare molto spazio e di conseguenza risorse per la loro costruzione, manutenzione, per il riscaldamento e per l’aria condizionata. Il problema, ammette Kara, è che finora non è stata trovata una soluzione adatta per dormire confortevolmente in verticale sulla Terra, soprattutto per rendere riposante la fase di sonno profondo, quando i muscoli si rilassano.