Le proteste di Mosca

Migliaia di persone hanno manifestato contro la condanna del più famoso oppositore di Putin, che ha violato gli arresti domiciliari per unirsi alla protesta ed è stato arrestato

L’oppositore politico russo Alexei Navalny è stato arrestato dalla polizia dopo aver raggiunto la manifestazione di migliaia di persone riunite a Mosca in suo sostegno. In vista delle proteste la polizia russa aveva già da alcune ore disposto diverse pattuglie al centro della città. Navalny è il più noto e influente avversario di Vladimir Putin e martedì mattina è stato condannato a tre anni e mezzo di carcere con la sospensione condizionale della pena: è accusato di aver rubato 30 milioni di rubli da due società, ma i suoi sostenitori ritengono che si tratti in realtà di una sentenza motivata da ragioni politiche. La protesta è andata avanti per circa un paio d’ore, dopo le quali la polizia ha disperso i manifestanti e li ha indirizzati verso i sottopassaggi della stazione della metropolitana, sgombrando la piazza.

Navalny aveva postato su Twitter una sua foto sulla metropolitana, mentre stava andando a piazza del Maneggio, scrivendo: «Arresti domiciliari- sì. Ma oggi voglio davvero essere con voi. È per questo che sto andando anche io #Manezhka». Dopo essere stato arrestato ha detto: «Chiedo a tutti di non andarsene finché non sono costretti. Non possono arrestare tutti».

 

Navalny ha 38 anni ed è stato arrestato più volte. Nel 2013 era stato condannato per appropriazione indebita a cinque anni di carcere: fu poi rilasciato dopo un solo giorno ma messo agli arresti domiciliari con l’assoluto divieto di comunicare con l’esterno. Nello stesso anno si era candidato a sindaco di Mosca, sfidando il candidato di Putin e ottenendo il 27 per cento dei voti (Navalny accusò gli avversari di brogli). Nel 2012 è stato uno dei leader delle proteste seguite alle elezioni legislative del 4 dicembre 2012, dove si sospetta che ci siano stati molti brogli e violazioni di vario tipo. Anche durante quelle proteste Navalny – che il New York Times aveva definito “l’uomo maggiormente responsabile della straordinaria fiammata di attivismo antigovernativo” – era stato arrestato.

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