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Il famoso wc giapponese

<p>Il 7 agosto di quarant&#8217;anni fa, il funambolo francese Philippe Petit compì la sua impresa più famosa e spettacolare: la traversata a più di 400 metri di altezza delle Torri Gemelle al World Trade Center di New York (poi distrutte negli attacchi terroristici dell&#8217;11 settembre 2001). Ci mise quarantacinque minuti camminando avanti e indietro su un cavo di acciaio spesso poco meno di 3 centimetri mentre la polizia gli ordinava di fermarsi. E ci scrisse un libro (&#8220;<a href="http://www.amazon.it/gp/product/8850211392/ref=as_li_qf_sp_asin_il_tl?ie=UTF8&amp;camp=3370&amp;creative=23322&amp;creativeASIN=8850211392&amp;linkCode=as2&amp;tag=wittgenstein-21">Toccare le nuvole</a>&#8220;, edito da Ponte alle Grazie) da cui nel 2008 fu tratto un <a href="http://www.manonwire.com">documentario</a> (&#8220;<a href="http://www.manonwire.com/">Man on Wire</a>&#8220;) che vinse moltissimi premi, tra cui un Oscar.</p>

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<p>Philippe Petit è nato in una famiglia piccolo borghese di Nemours, il 13 agosto del 1949 (compirà 65 anni tra pochi giorni). Fin da bambino si è dedicato a diverse attività: pittura, scultura, scherma, teatro, equitazione. Soprattutto studiava e si esercitava come autodidatta per diventare giocoliere e funambolo («Nel giro di un anno ho imparato a fare tutte le cose che si potevano fare su un filo»). Lo cacciarono da molte scuole perché derubava gli insegnanti, giocava a carte o si rifiutava di sostenere gli esami. Fino a quando, decise di girare il mondo e sopravvivere come artista di strada o commettendo piccoli furti («fuggivo dalla polizia col monociclo» e «spesso restituivo la refurtiva: mi interessava rubare per la bellezza di farlo», ha raccontato).</p>
<p>La prima impresa che lo portò a essere conosciuto (e riconosciuto come un interprete tutto speciale dell&#8217;arte del funambolismo, fuori da circhi e teatri) è stata a Parigi, quando nel 1971 tese una corda tra i due campanili di Notre Dame e camminò mentre dal basso lo osservavano stupite centinaia di persone. Una volta sceso, lo arrestarono: non era la prima volta, ma non fu nemmeno l&#8217;ultima visto che gli capitò in altre cinquecento occasioni. Nel 1973 a Sydney attraversò i piloni dell&#8217;Harbour Bridge, e poi ancora le cascate di Peterson e del Niagara, il Superdome di New Orleans e le guglie della cattedrale francese di Laon. Famosa fu anche la &#8220;passeggiata&#8221; di 800 metri su una corda tesa in diagonale fino al secondo piano della Tour Eiffel, ma l&#8217;impresa che lo rese famoso in tutto il mondo fu quella delle Torri Gemelle.</p>
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<p>Come per ogni altra impresa, anche in quel caso vi fu una lunga e dettagliata preparazione: ogni traversata era preceduta da uno speciale allenamento e da diversi sopralluoghi, per ogni traversata veniva poi studiato un cavo che tenesse conto di altitudine, venti e pendenza. Inoltre, come ha più volte <a href="http://www.minimaetmoralia.it/wp/intervista-a-philippe-petit/">spiegato</a> lo stesso Petit, per le Torri Gemelle progettò personalmente qualsiasi passaggio, compresa l&#8217;attrezzatura di cui aveva bisogno, affittò un elicottero per scattare fotografie aeree delle Torri e ne costruì un modello in scala. Come per quasi tutti i suoi &#8220;spettacoli&#8221;, tutto avvenne senza permessi, annunci e in completa clandestinità.</p>
<p>Petit cominciò a pensare alla traversata delle Torri Gemelle quando le vide solo in forma di progetto su una rivista (aveva 17 anni). Quando si trovavano in fase di costruzione, iniziò &#8211; con l&#8217;aiuto dei suoi collaboratori &#8211; a trasportare in cima alle Torri tutta la complessa attrezzatura tecnica che gli serviva: lo fece riuscendo a ottenere dei permessi di accesso e ingannando la sicurezza con falsi documenti e travestimenti. Alle 7 e 15 del 7 agosto 1974 salì sul tetto di una delle torri e fece avanti e indietro per otto volte sul cavo di acciaio lungo più di 60 metri, vestito di nero e con un&#8217;asta per tenersi in equilibrio: camminò, si sdraiò sul filo, si inginocchiò e salutò gli spettatori-osservatori che nel frattempo lo applaudivano. La polizia gli ordinò di fermarsi e quando decise di farlo, fu arrestato. Visto il successo dell&#8217;impresa &#8211; che nel frattempo aveva ottenuto grande copertura mediatica &#8211; il procuratore distrettuale fece cadere le accuse formali a suo carico e lo condannò ad esibirsi per i bambini a Central Park.</p>
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Cultura

Sport

funambolo

new york

Philippe Petit

torri gemelle

world trade center

<p>Philippe Petit mentre sullo sfondo due agenti di polizia aspettano di arrestarlo. (AP Photo)</p>


Il 7 agosto 1974 il famoso funambolo francese compì un'impresa che passò alla storia a New York, a 400 metri di altezza

Philippe Petit e la traversata delle Torri Gemelle – foto e video

Philippe Petit e la traversata delle Torri Gemelle – foto e video

Philippe Petit e la traversata delle Torri Gemelle – foto e video

Philippe Petit e la traversata delle Torri Gemelle – foto e video

Philippe Petit e la traversata delle Torri Gemelle – foto e video

Philippe Petit e la traversata delle Torri Gemelle – foto e video

Philippe Petit e la traversata delle Torri Gemelle – foto e video

Philippe Petit e la traversata delle Torri Gemelle – foto e video