Lo zoo di Copenaghen ha ucciso 4 leoni

Per fare spazio a un nuovo esemplare più giovane e forte, che comunque li avrebbe uccisi: è lo stesso zoo che a febbraio fece abbattere la giraffa Marius

Lo zoo di Copenaghen, in Danimarca, che lo scorso febbraio uccise la giraffa Marius per la necessità di ridurre i rischi di endogamia (la riproduzione tra animali che sono tra loro parenti stretti), ha annunciato di avere ucciso quattro leoni per fare posto a un nuovo leone nella sua struttura. I responsabili dello zoo hanno spiegato di non avere avuto alternative, perché il nuovo arrivato non avrebbe potuto convivere con i due leoni anziani dello zoo, né con i loro due cuccioli di dieci mesi.

I quattro leoni sono stati uccisi lunedì 24 marzo, dopo che lo zoo di Copenaghen non era riuscito a trovare un altro parco zoologico attrezzato e disposto a ospitare gli animali. A differenza di quanto avvenne con la giraffa Marius, non sarà effettuata un’autopsia in pubblico dei leoni. Il nuovo leone sarà introdotto tra gli altri grandi felini dello zoo, e si potrà accoppiare con due leonesse, che hanno da poco raggiunto la maturità necessaria per riprodursi.

L’amministratore delegato dello zoo, Steffen Straede, ha spiegato al Guardian che la sua organizzazione “è riconosciuta in tutto il mondo per il lavoro con i leoni”. Questi animali sono molto gerarchici e l’arrivo di un nuovo esemplare nel gruppo comporta importanti cambiamenti, che devono essere gestiti con attenzione. Il nuovo leone, più giovane e forte, avrebbe prevalso sulla coppia di leoni anziani e avrebbe ucciso i due piccoli “alla prima occasione”, hanno spiegato i curatori dello zoo.

La notizia dell’abbattimento dei quattro leoni farà probabilmente discutere, soprattutto alla luce di quanto accadde a febbraio quando fu uccisa la giraffa Marius. All’epoca il direttore scientifico dello zoo ricevette minacce di morte e ci furono grandi proteste. I responsabili dell’organizzazione respinsero tutte le critiche, ricordando che ogni anno lo zoo di Copenaghen gestisce tra le 20 e le 30 uccisioni di animali per evitare che l’endogamia tra gli esemplari delle stesse specie possa portare a un indebolimento dei suoi ospiti, o che nuovi esemplari più giovani e forti possano prevalere e uccidere tra grandi sofferenze altri animali della loro specie.