Le bevande energetiche fanno male?

Per la seconda volta nel giro di pochi mesi, negli Stati Uniti gli energy drink sono stati associati a casi di morte, racconta il New York Times

San Diego, UNITED STATES: TO GO WITH AFP STORY-LIFESTYLE-US-DRINK-SECTOR-HEALTH Cans of energy drinks are displayed in a store in San Diego, California 10 November 2006. The kick from caffeine has a growing number of consumers jumping into energy drinks-soft drinks spiked with nutritional aids and stimulants despite warnings from health professionals. The drinks are often aimed at the youth market with edgy names like Rockstar and Full Throttle, and the provocatively named Cocaine Energy Drink, which despite its name contains no illegal ingredients. The typical energy drink sells for two dollars or more per can or bottle, well above the average price of traditional soft drinks. AFP PHOTO/Earl S. CRYER (Photo credit should read EARL S.CRYER/AFP/Getty Images)

San Diego, UNITED STATES: TO GO WITH AFP STORY-LIFESTYLE-US-DRINK-SECTOR-HEALTH Cans of energy drinks are displayed in a store in San Diego, California 10 November 2006. The kick from caffeine has a growing number of consumers jumping into energy drinks-soft drinks spiked with nutritional aids and stimulants despite warnings from health professionals. The drinks are often aimed at the youth market with edgy names like Rockstar and Full Throttle, and the provocatively named Cocaine Energy Drink, which despite its name contains no illegal ingredients. The typical energy drink sells for two dollars or more per can or bottle, well above the average price of traditional soft drinks. AFP PHOTO/Earl S. CRYER (Photo credit should read EARL S.CRYER/AFP/Getty Images)

In base agli esami della Food and Drug Administration degli Stati Uniti (FDA), l’ente governativo che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, la bevanda energetica 5-hour Energy della società Living Essentials potrebbe essere la causa di tredici decessi nel corso degli ultimi quattro anni.

Come spiega il New York Times, è la seconda volta nel giro di pochi mesi che i cosiddetti energy drink vengono associati a casi di morte negli Stati Uniti: a settembre la FDA aveva seguito il caso di cinque persone morte in modo sospetto dopo aver bevuto la bevanda Monster Energy della società Monster Beverage’s Corp. Tutto era partito dalla denuncia dei genitori di una quattordicenne del Maryland, morta in seguito a complicazioni cardiache dopo aver bevuto due lattine della bibita energetica.

Gli energy drink sono bevande analcoliche che contengono sostanze stimolanti in grado di fornire energie al consumatore. Non vanno confusi con gli sport drink, ovvero quelle bevande destinate alla reidratazione grazie soprattutto ai carboidrati e ai sali minerali. Le sostanze stimolanti variano a seconda del prodotto (non esiste un ingrediente o una formula base che possano definire una bevanda energetica) ma sono principalmente il glucosio, la caffeina, la taurina, la guaranina e diverse vitamine del gruppo B.

I principali consumatori di questo tipo di bevande, che hanno visto un’impennata nelle vendite negli ultimi anni, sono persone tra i 18 e i 35 anni ma anche molti adolescenti. In generale, tra i consumatori ci sono molti studenti che ricorrono agli effetti delle bevande energetiche per aumentare le prestazioni e la capacità di concentrazione durante lo studio. Secondo diverse ricerche, i rischi legati al consumo eccessivo di queste bevande sono molteplici: disidratazione, alterazioni della funzionalità renale e alterazioni del ritmo cardiaco. Pericolosa sarebbe anche l’assunzione di cocktail a base di energy drink e alcool, una miscela che dà al consumatore l’illusione che la bevanda energetica combatta gli effetti sedativi dell’alcool.

Una portavoce della FDA ha spiegato che la bevanda 5-hour Energy è stata citata in circa 90 casi medici, tra cui 30 gravi o pericolosi per la vita: attacchi di cuore, convulsioni e in un caso anche un aborto spontaneo. Durante il 2009 più di 13 mila visite al pronto soccorso sono state associate all’uso di bevande energetiche.

I produttori si difendono sottolineando che non vi è alcun legame dimostrato tra le bevande e le morti e che le percentuali di caffeina nei prodotti risulta completamente conforme agli obblighi previsti dalla legge. Negli Stati Uniti le aziende non sono obbligate a riportare la quantità di caffeina sulle confezioni del prodotto, a differenza della normativa europea che invece lo impone. In Italia, la concentrazione massima di caffeina negli energy drink in commercio è pari a 320 mg per litro ed è obbligatorio specificare sulle etichette avvertenze quali “tenore elevato di caffeina” e l’indicazione “non raccomandati ai bambini, alle donne incinte o alle persone sensibili alla caffeina”.