Cosa vuol dire “sideboob”

Breve spiegazione per capire di che cosa parla la striscia di Doonesbury di oggi

Nella striscia di Doonesbury di oggi, un volontario della campagna elettorale di Mitt Romney chiede a un demoralizzatissimo Rick Redfern, che un tempo era un reporter del Washington Post e a cui la crisi dei giornali ha lasciato solo un blog non pagato sullo Huffington Post:

Ehi ma conosci quello che fa quei titoli fantastici sulle foto di tette?

Nella versione originale della vignetta, il volontario non dice boobs (tette) ma sideboob (traducibile farraginosamente con – ci perdonerete – “lato esterno della tetta”), perché si riferisce a qualcosa di molto preciso e pertinente rispetto alle critiche allo Huffington Post che Garry Trudeau sta muovendo nelle strisce di questa settimana.

Lo Huffington Post americano, infatti, ha un’intera sezione che si chiama, appunto, Sideboob, tutta dedicata a foto o video in cui donne di qualche celebrità mostrano più o meno accidentalmente la curva laterale del petto femminile: “sideboob” è un termine diventato comune tra i media americani per indicare il successo di lettori e visitatori delle immagini femminili che appunto mostrano qualcosa e attraggono estesi voyeurismi. La sezione sullo Huffington Post esiste da giugno, e al lancio ha sollevato qualche perplessità. Non perché sullo Huffington Post non esistessero già categorie da “boxino morboso” (come è noto sulla rete italiana lo spazio sui siti di quotidiani dedicato a news di questo genere) – c’erano già, ad esempio, “Weird Sex” e “Things You Can’t Do Naked” – ma perché Sideboob è molto più diretto e concreto delle altre sezioni, e di fatto offre esattamente quello che promette: foto di seni mezzi scoperti (nel “mezzi” sta l’efficacia dell’operazione).

Una giornalista del Guardian, Ruth Spencer, ha scritto ad Arianna Huffington chiedendole qualche spiegazione sull’apertura della nuova sezione e Huffington le ha risposto che Sideboob era stato creato per gioco in risposta a una battuta di Jon Stewart, aggiungendo «Se il contesto non era chiaro mi dispiace». Alla sua risposta è seguita una precisazione dell’ufficio stampa che insisteva sull’intenzione autoironica della nuova categoria.

Che sia stato Stewart a far nascere l’idea è possibile: nella puntata del 29 maggio del Daily Show aveva scherzato sulle notizie a cui lo Huffington Post sceglie di dare risalto e aveva detto:

Quando sono in vacanza, l’unica cosa su cui mi tengo aggiornato sono gli avvistamenti di sideboob. Ecco perché leggo sempre lo Huffington Post, la mia fonte di riferimento per tutto quello che riguarda i sideboob.

Come sottolineava Ruth Spencer, però, la pagina di Sideboob è identica a tutte le altre pagine dello Huffington Post, e non c’è scritto da nessuna parte che si tratta di uno scherzo o di un modo per prendersi un po’ in giro da soli.
Soprattutto, a distanza di mesi, la sezione esiste ancora, con i “titoli fantastici” di cui parla il volontario di Doonesbury, e una discreta frequenza d’aggiornamento.