Occupy Wall Street si definisce come un movimento “orizzontale”, senza capi né gerarchia. Tutte le decisioni, dice, vengono prese nelle riunioni che si tengono a Zuccotti Park, la piazza vicino a Wall Street occupata dai manifestanti. In oltre quattro settimane di proteste, però, qualche persona è comparsa più spesso di altre in televisione e qualcuna è stata protagonista di episodi che hanno avuto molta attenzione. L’Atlantic ha raccolto qualche informazione sulle cinque persone più celebri – finora, e per quello che vale – del movimento.
Jesse LaGreca – LaGreca ha 28 anni ed è uno scrittore di New York. Sta lavorando al suo secondo romanzo. Mercoledì 28 settembre è stato intervistato da un giornalista di Fox News per On the Record, un programma di attualità condotto da una celebre giornalista televisiva della Fox, Greta van Susteren. L’intervista non è stata mandata in onda, ma è comparsa il 3 ottobre sul sito del New York Observer (che ne ha pubblicato anche la trascrizione). Nell’intervista LaGreca attacca molto duramente Fox News e il modo in cui i mezzi di comunicazione, in primo luogo i più conservatori, influenzano in negativo la vita politica del paese. Il discorso, molto articolato e diretto, è stato notato e ripreso da molti siti di informazione statunitensi, da Gawker al Washington Post.
Patrick Bruner – Bruner ha 23 anni, vive a Brooklyn e ha appena finito il college. Cerca lavoro da quattro mesi. Da quando sono iniziate le proteste di Occupy Wall Street, è stata una delle persone che hanno parlato più spesso con la stampa ed è identificato come il principale portavoce del movimento. Qualche giorno fa ha messo in giro la voce che venerdì scorso avrebbero suonato i Radiohead, notizia poi rivelatasi falsa. Bruner ha dovuto scrivere una email di scuse a nome del movimento.
Jeanne Mansfield – Mansfield è stata una delle persone colpite con spray urticante dal poliziotto Anthony Bologna lo scorso 24 settembre, e ha descritto la reazione eccessiva della polizia in un reportage sul Boston Review, il bimestrale politico-letterario in cui lavora. La sua descrizione degli eventi è stata molto ripresa, e secondo molti, senza il comportamento aggressivo della polizia alla manifestazione del 24 settembre, Occupy Wall Street sarebbe rimasto per molto più tempo fuori dall’attenzione dei mezzi di comunicazione.
David Graeber – Graeber, 50 anni, è l’unica persona di questo elenco che avesse una qualche notorietà prima dell’inizio delle proteste. Antropologo e attivista anarchico (una delle sue pubblicazioni, del 2004, si chiama “Frammenti di un’antropologia anarchica”), è lettore di antropologia sociale a Goldsmiths, University of London, e scrive su diversi quotidiani, tra cui il Guardian. Proprio sul Guardian ha scritto un editoriale lo scorso 25 settembre per illustrare gli scopi del movimento, di cui è stato uno degli organizzatori iniziali.
Betsy Fagin – La biblioteca della piazza occupata, chiamata People’s Library, ha ricevuto molta attenzione sui mezzi di comunicazione. Chi l’ha pensata è Betsy Fagin, una schiva ragazza di Brooklyn che ha studiato letteratura e scrittura creativa, e che ha pubblicato cinque libri di narrativa e diverse poesie presso piccole case editrici.
Continua sul Post