Torna la pelliccia di castorino

Le nutrie in Louisiana sono troppe e così gli stilisti propongono di usare le pellicce delle centinaia di migliaia di esemplari abbattuti ogni anno

Le pellicce di nutria stanno tornando di moda, per necessità. La popolazione di questo roditore, chiamato comunemente castorino, è in continua crescita in alcune aree degli Stati Uniti come la Louisiana e l’alto numero di esemplari rischia di compromettere seriamente l’ecosistema della zona. Per tenere a bada la proliferazione delle nutrie, ogni anno ne vengono abbattute diverse centinaia di migliaia e ora alcuni stilisti hanno deciso di utilizzare le loro pellicce per le loro creazioni, raccontano oggi sul New York Times.

Michelle Melancon è una stilista di New Orleans e ha deciso di utilizzare la pelliccia dei castorini, chiamati ratti delle paludi dalle sue parti, per ornare i suoi cappotti. La prossima domenica, Melancon e altri venti stilisti presenteranno i loro modelli nel corso di una sfilata a Brooklyn. L’evento non sarà finanziato da una casa di moda, ma dalla Terrebonne Estuary Foundation, una fondazione che si occupa della tutela delle sterminata area paludosa nella parte meridionale della Louisiana. L’ecosistema della zona è messo duramente alla prova dalla enorme quantità di nutrie che popolano le paludi.

Come sa bene ogni abitante della Louisiana, la nutria è un roditore erbivoro, grande circa la metà di un castoro, originario del Sudamerica. Questi animali furono portati negli Stati Uniti dagli allevatori per la produzione di pellicce nell’Ottocento, e alcuni esemplari riuscirono a scappare trovando rifugio nelle paludi. All’inizio, la popolazione fu tenuta a bada dai cacciatori e dal mercato che privilegiava le pellicce esotiche. Alcune celebrità di Hollywood come Greta Garbo erano delle grandi fan dei cappotti di nutria.

Il mercato delle pellicce di castorino conobbe un lento declino nella seconda metà del Novecento, così negli anni Ottanta la popolazione di nutrie iniziò ad aumentare sensibilmente in Louisiana perché nessuno le cacciava più per ottenere le pellicce. La proliferazione di questi animali ha messo a rischio l’ecosistema delle paludi: le nutrie vanno ghiotte delle radici delle piante che tengono insieme le aree costiere della Louisiana.

Per cercare di risolvere il problema, nel 2002 le autorità della Louisiana hanno deciso di offrire una taglia di cinque dollari per ogni nutria uccisa. Iniziative simili sono state adottate anche negli anni seguenti e iniziano a dare i loro frutti. L’anno scorso si stima siano stati uccisi 400mila esemplari, nella maggior parte dei casi lasciati a decomporsi nelle paludi. Uno spreco, almeno secondo l’ambientalista e stilista Cree McCree.

McCree ha avuto l’idea di tornare a utilizzare la pelliccia delle nutrie, provando a riportarla di moda come una «pelliccia da indossare senza sensi di colpa». La stilista lo scorso anno ha ottenuto una sovvenzione e ha messo in piedi Righteous Fur, una linea di capi di abbigliamento e accessori realizzati utilizzando i castorini. Oltre a sfruttare le pellicce, McCree realizza anche pendenti e collane utilizzano gli incisivi delle nutrie, riconoscibili grazie al loro caratteristico colore arancione. Una collana con pendente di nutria arriva a costare anche 85 dollari.

La sfilata di New York metterà in evidenza gli usi creativi che si possono fare della pelliccia delle nutrie. Alicia Zenobia, una giovane stilista che lavora a Brooklyn e New Orleans, presenterà un abito da cocktail con degli inserti di pelliccia di nutria ornato con alcuni piccoli teschi di creta con pietre preziose. La sua indossatrice indosserà una parrucca bianca e nera che ricorda i capelli di Crudelia De Mon. José Luis Rodriguez, un ballerino venezuelano che crea accessori di pelle in Louisiana, mostrerà un abito da camera e una borsa a tracolla realizzati con un patchwork di pelliccia di nutria.

foto di Giorgio Quattrone