Finalmente liberi

Chi ha seguito sul Post la storia del processo di Perugia sa che per me Amanda Knox e Raffaele Sollecito sono totalmente innocenti. Ne sono convinto da sempre, da quando ho iniziato a seguire la storia, a cercare di capirne qualcosa tra indizi che i giornali definivano a prova di bomba e che invece tecnici scientifici mi spiegavano essere talmente labili da non poter essere presi in considerazione. Ero convinto che bisognasse guardare più a fondo, essere certi al di là di ogni ragionevole dubbio. Poi la giuria del processo di primo grado ha deciso che non ci fosse bisogno di una perizia super partes: bastava quella della polizia scientifica. E mi sono convinto ancora di più proprio allora che quella perizia super partes andasse fatta. L’ha voluta la giuria della corte d’appello, i risultati insieme a tutto il resto (testimonianze inventate, moventi cambiati ogni due ore, il coltello indicato come arma del delitto individuato subito: lui solo, tra tutti, l’unico coltello da una cucina per “intuito poliziesco) hanno portato all’assoluzione totale.

Sono contento che due ragazzi innocenti vadano a casa. Poi ci saranno quelli che continueranno a ritenerli colpevoli. Innocentisti e colpevoli, è un gioco che c’è sempre, anch’io ho partecipato. Mi ci sono arrabbiato, su questo giornale mi sono anche beccato insulti. Mi hanno scritto che parlare di innocenza di Amanda e Raffaele significava partecipare al massacro della magistratura italiana. La magistratura italiana oggi ha avuto il coraggio di correggere un errore terrificante. Non è facile, è stato fatto: assolti con formula piena, per non aver commesso il fatto. Formula piena. La giuria ha detto: «Loro non c’erano, non c’entrano».

Poi c’erano quelli fuori dal tribunale che urlavano “vergogna”. Si può essere innocentisti e colpevolisti ma tifare per il carcere fa un po’ orrore. Prendiamo atto che c’è gente che vuole vedere altre persone marcire in carcere, al di là delle prove, dei ragionevoli dubbi, delle evidenze scientifiche. Hanno il cappio in mano e non sanno nulla, contenti loro.
La giuria ha detto anche un’altra cosa, implicitamente. Ha detto che la storia della notte tra 1 e 2 novembre 2007 va completamente riscritta. Il fine primo e ultimo deve sempre essere quello di cercare la verità, di fare giustizia. Non la giustizia a ogni costo, la giustizia vera per Meredith Kercher.

Amanda Knox tornerà a Seattle. Ho conosciuto bene la sua famiglia, ho idea di come si sentano ora. Sono felice per loro, lo sono per la famiglia di Raffaele Sollecito. Penso che la famiglia di Meredith Kercher abbia diritto alla verità e alla giustizia.

Stefano Nazzi

Stefano Nazzi fa il giornalista.