Sulla crescita ha ragione Bersani

Almeno stavolta Pier Luigi Bersani ha detto una cosa giusta, chiara, inequivocabile. Di più: ha detto, a mio avviso, “la” cosa giusta. Che potrebbe diventare, a buon veduta, il fulcro del manifesto politico del PD e anche uno slogan elettorale (altro che «rimbocchiamoci le maniche» che fa cadere le braccia).

Replicando alla fumosa e pretestuosa (per ovvie ragioni) proposta bipartisan per la crescita fatta lunedì da Berlusconi sul Corriere della Sera il segretario dei democratici ieri dalle stesse colonne ha risposto picche, affermando che «il motore della crescita è la riduzione delle disuguaglianze». Sembrerebbe una frase scontata. Ma non solo non lo è affatto da un punto di vista politico, ma contribuisce a diradare anche l’enorme confusione “concettuale” che si fa riguardo a una parola tanto evocata quanto mistificata qual è, appunto, la crescita.

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Francesco Maggio

Economista e giornalista, già ricercatore a Nomisma e a lungo collaboratore de Il Sole24Ore, da molti anni si occupa dei rapporti tra etica, economia e società civile. Tra i suoi libri: I soldi buoni, Nonprofit (con G.P. Barbetta), Economia inceppata, La bella economia, Bluff economy. Email: f.maggio.fm@gmail.com