Johnson & Johnson non venderà più oppioidi negli Stati Uniti

(Mario Tama/Getty Images)
(Mario Tama/Getty Images)

La multinazionale farmaceutica Johnson & Johnson (J&J) pagherà 230 milioni di dollari allo stato di New York nell’ambito di un accordo per risolvere le proprie pendenze legali per la crisi degli oppioidi, i farmaci antidolorifici il cui impiego è finito per lungo tempo fuori controllo negli Stati Uniti, causando la morte per overdose di circa 800mila persone negli ultimi 20 anni, secondo le autorità sanitarie statunitensi. L’accordo prevede inoltre che J&J si impegni a uscire in modo permanente dal mercato degli oppioidi negli Stati Uniti.

Varie aziende farmaceutiche stanno affrontando un’ampia serie di iniziative legali, oltre tremila, in tutti gli Stati Uniti per avere contribuito a commercializzare gli oppioidi senza esercitare un controllo sufficiente sugli ordini, o promuovendo il loro impiego secondo le accuse in modo indiscriminato. Uno di questi processi inizierà tra pochi giorni a New York e avrebbe dovuto coinvolgere anche J&J, ma in seguito all’accordo la posizione dell’azienda è stata stralciata.

L’azienda ha comunicato che l’accordo non è un’ammissione di responsabilità o colpevolezza, perché ritiene che le campagne di marketing portate avanti negli ultimi decenni per gli oppioidi fossero «appropriate e responsabili». J&J è comunque coinvolta in diverse altre iniziative legali in altri stati, dove intende stipulare nuovi accordi insieme ad altre società coinvolte. Lo scorso agosto, un tribunale dell’Oklahoma aveva ordinato all’azienda di pagare una multa da 465 milioni di dollari, dopo essere stata ritenuta tra i responsabili della crisi degli oppioidi nello stato.