Come nacque l’AIDS

Una ricerca scientifica inglese ha ricostruito gli sviluppi nella diffusione del virus HIV dalla fine dell'Ottocento, tra il Congo e il Camerun, e grazie a un treno

Un gruppo di ricerca dell’Università di Oxford (Regno Unito), ha ricostruito come il virus dell’HIV che causa l’AIDS si diffuse in Africa all’inizio del Novecento, circa 60 anni prima della sua scoperta, avvenuta nel 1983. Lo studio è stato pubblicato di recente sulla rivista scientifica Science e spiega come l’HIV sia riuscito in circa un secolo a passare da un numero ridotto di infezioni in un gruppo di cacciatori del Camerun a contagiare oltre 76 milioni di persone in tutto il mondo.

Lo studio ha analizzato le caratteristiche genetiche del virus attraverso circa 800 campioni di sangue, raccolti da persone che solo in seguito si scoprì fossero infette tra il 1959 e la fine degli anni Ottanta nell’attuale Repubblica Democratica del Congo. Tra il materiale analizzato, i ricercatori hanno anche studiato ZR59, il campione più antico con il virus, prelevato da una persona a Kinshasa (la capitale del Congo) nel 1959. Studiando le variazioni genetiche nel virus, i ricercatori sono riusciti a ricostruire altri 40 anni della sua esistenza, fino al 1920. In questo modo hanno potuto stimare il luogo e l’epoca in cui emerse l’antenato dell’HIV comune a tutti i campioni analizzati.

La ricerca pubblicata su Science si ricollega a uno studio condotto in precedenza da Beatrice Han dell’Università della Pennsylvania (Philadelphia), secondo il quale il ceppo principale del virus (HIV-1 M) entrò in contatto con i primi esseri umani verso la fine dell’Ottocento nel sud-est del Camerun. Questa tesi, in seguito avallata da altri ricercatori, ipotizza che la trasmissione avvenne quando un cacciatore fu contagiato – a causa di una ferita aperta – dal SIV, l’equivalente dell’HIV che però interessa le scimmie, e che poi mutò in HIV. La persona contagiata ne infettò altre, che poi raggiunsero aree più densamente popolate, come Kinshasa, dove il virus poté diffondersi più velocemente.

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A contribuire alla diffusione del virus in altre aree dell’Africa fu la rapida costruzione di una ferrovia, realizzata dai coloni belgi interessati a sfruttare alcune miniere nella regione sud-orientale del Katanga nell’attuale Repubblica Democratica del Congo. Il progetto attirò enormi quantità di lavoratori, rendendo la linea ferroviaria una delle più frequentate e utilizzate dell’epoca nell’Africa centrale. Il Katanga era scarsamente abitato, quindi furono attuate politiche per trasferire migliaia di famiglie dall’area di Kinshasa in modo da avere forza lavoro sufficiente per le miniere.

Negli anni ’20 in media 300mila passeggeri viaggiavano ogni anno grazie alla ferrovia. Il virus dell’HIV, che si era ormai diffuso a Kinshasa, ottenne quindi insieme ai suoi ospiti un sistema efficace per viaggiare e diffondersi nelle città e nei villaggi del Katanga. Il virus si diffuse più rapidamente a centinaia di chilometri di distanza a sud di Kinshasa rispetto ai villaggi molto più vicini alla capitale a nord, dove però non c’era una ferrovia e ci si spostava utilizzando più che altro i fiumi.

L’HIV rimase per decenni concentrato soprattutto nel Congo, ma le cose cambiarono negli anni Sessanta, quando finì il periodo coloniale e la nazione divenne indipendente. Ci furono importanti cambiamenti culturali, tra i quali un aumento considerevole dei rapporti sessuali occasionali, spesso non protetti, dovuto a un incremento della prostituzione nelle grandi città. La ricerca di Oxford, tuttavia, non riesce a spiegare efficacemente e con completezza l’accelerazione nella diffusione del virus a partire dagli anni Sessanta.

Si suppone che l’HIV abbia superato i confini dell’Africa proprio negli anni dopo l’indipendenza, quando alcuni volontari provenienti da Haiti raggiunsero il Congo per lavorare ad alcuni progetti di sviluppo. Alcuni di questi operatori rimasero infettati dal virus e quando tornarono ad Haiti divennero a loro insaputa la causa di nuovi contagi. Nel 1981 i particolari sintomi causati dal virus, ancora sconosciuto, portarono i primi medici a occuparsi dell’AIDS, ma furono necessari quasi due anni prima che l’HIV fosse isolato e identificato con certezza dai ricercatori.