NewsletterPodcast
ShopRegala
Abbonati
  • Home
    • Italia
    • Mondo
    • Politica
    • Tecnologia
    • Internet
    • Scienza
    • Cultura
    • Economia
    • Sport
    • Moda
    • Libri
    • Consumismi
    • Storie/Idee
    • Ok Boomer!
    • Media
    • Europa
    • Altrecose
    • Podcast
    • Newsletter
    • I miei preferiti
    • Shop
    • Calendario
    • Area Personale
      • Entra
    1 di 10

    10 cose che non sapete sulle Olimpiadi

    Doppia cuffia

    Molti nuotatori, come si nota alcune volte dalle riprese televisive, indossano due cuffie. I motivi sono diversi, spiega BBC, e non tutti chiari, dipendendo qualche volta da convinzioni non provate di minore resistenza all'acqua. Il primo motivo e il più diffuso, comunque, è che due cuffie servano a fissare meglio gli occhialini ed evitare che scivolino via nel corso della gara. C'è poi un altro motivo: le cuffie con il logo della nazione sono solitamente in silicone, che è considerato da molti nuotatori come poco adatto a tener fermi gli occhialini e come poco comodo sulla testa. Per questo motivo, molti ci indossano sotto una cuffia di gomma.
    (nella foto, la francese Camille Muffat. FABRICE COFFRINI/AFP/GettyImages)

    2 di 10

    10 cose che non sapete sulle Olimpiadi

    Come son fatte le medaglie

    Le medaglie di Londra 2012 - le più grandi e pesanti di sempre, secondo l'Economist - sono state disegnate appositamente per questa edizione e scelte dal comitato organizzatore. Le medaglie d'oro sono composte quasi tutte... di argento, al 92,5 per cento, e solo per 1,34 per cento d'oro (minimo sei grammi, specifica il sito ufficiale). Quelle d'argento sono fatte per il 92,5 per cento d'argento e per il resto di rame, mentre quelle di bronzo sono fatte per il 97 per cento di rame, per il 2,5 per cento di zinco e per il resto di stagno (il bronzo più comune, oggi, è una lega di 88% rame e 12% stagno). I metalli sono stati estratti nello stato americano dello Utah e nella miniera di Oyu Tolgoi, in Mongolia. Ogni medaglia ha alcuni dettagli per lo sport in cui viene assegnata ma non ha il nome dell'atleta, anche se è stato lasciato dello spazio appositamente per questo scopo, se l'atleta desidera incidervi sopra il proprio nome.
    (nella foto, il podio del salto triplo: oro Christian Taylor (Stati Uniti), argento Will Claye (Stati Uniti), bronzo l'italiano Fabrizio Donato. JOHANNES EISELE/AFP/GettyImages)

    3 di 10

    10 cose che non sapete sulle Olimpiadi

    Le altezze del podio

    Guardando le premiazioni, può capitare di allungare la vista per cercare di capire se l'altezza a cui si mette il vincitore del bronzo sia effettivamente inferiore a quella del vincitore dell'argento: a Londra, come in gran parte delle Olimpiadi, non è così, ma si tratta solo di una tradizione che ha conosciuto diverse eccezioni. Il CIO ha dato istruzioni ufficiali sulle altezze delle pedane solo a partire dalle Olimpiadi di Los Angeles del 1932, dicendo solo che i vincitori dovevano stare su "piedistalli" e che il vincitore dell'oro doveva essere più in alto rispetto agli altri due. Ad ogni modo, in diverse edizioni, come a Mosca nel 1980, la pedana per il bronzo e quella per l'argento sono state messe su due livelli differenti.
    (nella foto, Usain Bolt sul podio dopo aver vinto i 200 metri. JOHANNES EISELE/AFP/GettyImages)

    4 di 10

    10 cose che non sapete sulle Olimpiadi

    I numeri degli atleti

    Ad ogni atleta è stato assegnato un numero di quattro cifre, a partire da 1001. Anche se BBC non lo specifica e il sito dei Giochi non sembra chiarire il dubbio, i numeri sembrano assegnati in ordine alfabetico per paese e per nome all'interno di ogni paese. Il primo numero è andato infatti all'atleta afgano Massud Azizi, che ha corso una batteria di qualificazione nei 100 metri piani (ed è stato eliminato). Il numero 2012 sarebbe dovuto andare al maratoneta Alfredo Arevalo, del Guatemala, che però faceva parte della riserva della squadra e non ha corso.
    (nella foto, il keniano David Lekuta Rudisha festeggia la vittoria nella finale degli 800 metri. ADRIAN DENNIS/AFP/GettyImages)

    5 di 10

    10 cose che non sapete sulle Olimpiadi

    La corsia 1

    Nelle gare di corsa sui 200 e 400 metri, a differenza di quelle su più lunghe distanze, non viene usata la corsia numero 1, quella più interna. Questo perché la corsia numero 1 è anche quella in cui la curva è più stretta, il che sembra penalizzare i corridori. La diversa ampiezza della curva fa sì che anche i punti di partenza delle gare siano diversi a seconda della corsia, mentre il punto di arrivo rimane lo stesso per tutti per comodità di misurazione. Nelle gare sulle medie e lunghe distanze che si corrono negli stadi olimpici (dagli 800 ai 10.000 metri) gli atleti corrono tutti sulla corsia numero 1, e anzi cercano di stare il più possibile vicini al bordo interno, dato che nelle corsie esterne i giri di pista sono più lunghi.
    (nella foto, gli atleti durante le qualificazioni della staffetta 4 x 400m sullo sfondo del calderone olimpico. Michael Steele/Getty Images)

    6 di 10

    10 cose che non sapete sulle Olimpiadi

    "Tira!"

    Durante le gare di tiro a volo o tiro al piattello, i concorrenti fanno un urlo, che indica che il piattello può essere lanciato. Le parole sono difficili da capire, ma fin dalla nascita della disciplina si usa la lingua inglese e i concorrenti dicono "Pull!" Il motivo sta nel fatto che fino agli anni Venti, quando la pratica venne messa fuori legge nel Regno Unito, il tiro a volo si faceva su piccioni vivi, e con il comando "Pull" veniva indicato che si poteva tirare la stringa che chiudeva la gabbia del piccione (ancora oggi le macchine automatiche e la specialità in cui vengono usate, la fossa olimpica o trap, si chiamano trap, "trappole", "gabbie"). Ad ogni modo, oggi il lancio automatico del piattello è comandato da un meccanismo attivato da un segnale acustico, per cui i concorrenti possono dire qualunque suono nell'altoparlante posto vicino a loro.
    (nella foto, il croato Giovanni Cernogoraz nella finale di trap. MARWAN NAAMANI/AFP/GettyImages)

    7 di 10

    10 cose che non sapete sulle Olimpiadi

    Spille da balia

    Le pettorine con i nomi degli atleti sono fissate in molte discipline con semplici spille da balia sui costumi. In molti si sono chiesti se non esistano modi più tecnologici o esteticamente eleganti per fissarle: ma il fatto è che le spille sono molto comode e permettono che le pettorine siano consegnate circa una mezz'ora prima delle gare, quando viene fatto il controllo ufficiale delle attrezzature degli atleti, che invece sono prodotte solitamente mesi prima. Altre opzioni sono meno comode o sicure: pettorine adesive, ad esempio, potrebbero staccarsi e scivolare via in caso di pioggia o per il sudore dell'atleta.
    (nella foto, il sudafricano Oscar Pistorius si scambia la pettorina con Kirani James di Grenada, dopo la semifinale dei 400 metri. Phil Walter/Getty Images)

    8 di 10

    10 cose che non sapete sulle Olimpiadi

    Il podio del canottaggio

    Al termine delle gare di canottaggio, gli equipaggi vincitori non sono premiati su un podio, ma su una pedana che è allo stesso livello per tutti, caso molto raro nelle premiazioni olimpiche. Le medaglie, inoltre, sono tradizionalmente consegnate subito dopo la gara. Secondo uno dei dirigenti della federazione internazionale di canottaggio (FISA), Matt Smith, questo è dovuto al fatto che nel canottaggio c'è una tradizione di altissimo rispetto per gli avversari. BBC aggiunge un'osservazione pratica: nelle prove possono essere coinvolti - e quindi premiati, dopo la finale - da un minimo di tre a un massimo di 27 membri dell'equipaggio, a seconda della specialità.
    (DAMIEN MEYER/AFP/GettyImages)

    9 di 10

    10 cose che non sapete sulle Olimpiadi

    Gli inni nazionali

    Tutte le versioni degli inni nazionali che vengono suonate durante le premiazioni degli atleti sono state riarrangiate appositamente per le Olimpiadi dal compositore Philip Sheppard, che ha registrato per Londra 2012 i 205 inni nazionali insieme alla London Philharmonic Orchestra (le registrazioni sono durate oltre 50 ore, negli studi di Abbey Road). Sheppard ha detto che gli inni nazionali sono stati rielaborati in modo da durare tra un minuto e un minuto e mezzo, il tempo che è solitamente necessario ad innalzare le bandiere, e che le versioni sono state approvate dai capi di stato o dai loro rappresentanti.
    (nella foto, le ucraine Kateryna Tarasenko, Nataliya Dovgodko, Anastasiia Kozhenkova e Yana Dementieva durante la premiazione del canottaggio 4 di coppia. Harry How/Getty Images)

    10 di 10

    10 cose che non sapete sulle Olimpiadi

    Si parla francese

    Durante la cerimonia di apertura, i discorsi principali sono stati pronunciati prima in francese e poi in inglese. Il sito ufficiale di Londra 2012 è disponibile solo in inglese e in francese. Il motivo è che il francese è la prima lingua ufficiale del Comitato olimpico internazionale, l'organizzazione internazionale che organizza le Olimpiadi. E infatti il nome dell'ente è spesso abbreviato in molti paesi (tra cui l'Italia) CIO, dalla denominazione in francese Comité International Olympique. Il barone de Coubertin, che inventò le Olimpiadi moderne alla fine dell'Ottocento, era francese, e la sede del CIO ha sede a Losanna, città svizzera di lingua francese. Nelle cerimonie olimpiche, oggi, si parla prima in francese, poi in inglese, poi nella lingua del paese ospitante, con l'unica eccezione degli eventi che si tengono in paesi di lingua francese. In quel caso, e solo in quello, si parla prima in inglese e poi in francese.

    • Chi siamo
    • Pubblicità
    • Privacy
    • Gestisci le preferenze
    • Condizioni d'uso

    Il Post è una testata registrata presso il Tribunale di Milano, 419 del 28 settembre 2009 - ISSN 2610-9980

    Abbonati