Fascismi

Il problema è che quello di cui stiamo parlando è un’eccezione alla regola [Continua]

Il post di Nicola Lagioia a proposito della presenza di un editore vicino a gruppi fascisti al Salone del Libro di Torino era molto ragionevole ed equilibrato: definiva abbastanza chiaramente quello che secondo lui non deve essere tollerato (“l’apologia del fascismo, l’odio etnico e razziale”) ma suggerendo un dibattito e il coinvolgimento delle altri parti responsabili del Salone (“siamo antifascisti anche perché crediamo nella democrazia”) e ricordando di mantenere il senso della misura rispetto alla dimensione della questione (“Senza minimizzare, ma per dare le giuste proporzioni a chi ce lo sta chiedendo: stiamo parlando di circa 10 mq di stand su 60.000 mq di spazio espositivo, e di nessun incontro nel programma ufficiale su circa 1200 previsti. Lo scrivo solo perché ognuno così ha più strumenti per dire la propria”). (segue)

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