(ANSA/GIORGIO ONORATI)

Il tribunale di Roma ha condannato nove persone, tra cui l’ex presidente del consiglio comunale Marcello De Vito, per corruzione

Venerdì il tribunale di Roma ha condannato in primo grado nove persone, tra cui l’importante politico del Movimento 5 Stelle Marcello De Vito, per corruzione, traffico di influenze illecite, finanziamento illecito e altri reati. Il processo riguardava la vicenda che la stampa ha spesso descritto come “l’inchiesta sullo stadio della Roma”, riferendosi all’impianto che si sarebbe dovuto costruire a Tor di Valle, nel sud della città. Il processo però non ha mai riguardato dirigenti o dipendenti della Roma, né ci sono dubbi sulla regolarità dell’iter amministrativo dello stadio. L’inchiesta e il processo, in altre parole, riguardavano una serie di attività di corruzione compiute all’interno della capitale, come in altri casi.

De Vito, ex presidente del consiglio comunale della città, è stato condannato a otto anni e otto mesi di reclusione. Tra le persone condannate ci sono anche l’imprenditore Luca Parnasi, proprietario dei terreni su cui avrebbe dovuto essere costruito lo stadio, condannato a due anni, e Luca Lanzalone, ex presidente dell’azienda pubblica Acea, Azienda Comunale Energia e Ambiente, condannato invece a tre anni. Erano stati tutti arrestati nel 2018, quando era iniziata l’inchiesta. Sono state invece assolte una decina di persone, tra cui Michele Civita, ex assessore regionale del Partito Democratico, e Francesco Bonifazi, ex tesoriere nazionale del PD.

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