Mercoledì il ministro degli Esteri della Spagna José Manuel Albares ha detto che entro luglio il governo spagnolo riconoscerà lo Stato di Palestina. In un incontro con alcuni giornalisti a Bruxelles, Albares ha detto che «abbiamo bisogno di un vero Stato palestinese» e che «le persone palestinesi non devono essere condannate a essere per sempre rifugiate». Il primo ministro spagnolo, il socialista Pedro Sánchez, aveva già promesso che il paese avrebbe riconosciuto la Palestina come Stato «entro questa legislatura», per poi accorciare i tempi alla prossima estate.
Riconoscere uno Stato significa avviare relazioni diplomatiche ufficiali che in genere prevedono lo scambio di ambasciatori o altro personale diplomatico; nel caso della Palestina, però, il riconoscimento internazionale ha un alto valore simbolico e politico. La Spagna aveva approvato una risoluzione per il riconoscimento dello Stato di Palestina nel 2014, dieci anni fa: tuttavia in seguito sia i governi di centrodestra di Mariano Rajoy sia quelli di Sánchez avevano sostenuto che il riconoscimento ufficiale della Palestina avrebbe dovuto essere formalizzato solo insieme a tutti gli altri paesi dell’Unione Europea.
L’attuale governo di Sánchez, in particolare, è stato uno dei principali critici delle operazioni militari avviate da Israele nella Striscia di Gaza dopo i violenti attacchi compiuti lo scorso 7 ottobre in territorio israeliano dal gruppo palestinese di Hamas. Secondo Albares adesso «il riconoscimento dello Stato di Palestina è la migliore garanzia di sicurezza per Israele».
Al momento la Palestina è riconosciuta da quasi due terzi degli stati membri delle Nazioni Unite, ovvero da gran parte degli stati dell’America Latina, dell’Africa, dell’Asia e dell’Europa orientale. In passato anche il Parlamento Europeo aveva approvato una risoluzione in cui diceva di sostenere in linea di principio un stato palestinese entro i confini del 1967, ma al momento solo nove dei 27 paesi membri dell’Unione lo riconoscono: Bulgaria, Cipro, Malta, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Svezia e Ungheria. Di questi, la Svezia è stato il primo e unico paese a riconoscere la Palestina quando era già un paese membro dell’Unione, nel 2014, mentre gli altri lo avevano riconosciuto prima di entrare nell’Unione.
A marzo i capi di governo di Spagna, Irlanda, Malta e Slovenia hanno annunciato in un comunicato congiunto di essere pronti a riconoscere lo Stato di Palestina «a tempo debito», «per la pace e la sicurezza» nella regione. In Italia, dopo alcune discussioni in parlamento nel 2015, a fine gennaio scorso l’associazione Schierarsi ha avviato una raccolta firme per una proposta di legge di iniziativa popolare sul tema.
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