Il giornalista del Wall Street Journal Evan Gershkovich (AP Photo/Alexander Zemlianichenko)

In Russia è stato respinto un nuovo appello per la scarcerazione del giornalista statunitense Evan Gershkovich

Un tribunale di Mosca ha respinto un nuovo appello del giornalista statunitense Evan Gershkovich contro la sua carcerazione preventiva: l’ultimo era stato presentato il 19 settembre ed era stato rigettato per vizi procedurali non meglio specificati. Gershkovich lavora per il Wall Street Journal ed era stato arrestato in Russia a marzo, con l’accusa di spionaggio: ha già passato più di sei mesi in prigione e dovrà restarci almeno fino al 30 novembre. Il suo periodo di custodia era già stato esteso a maggio e ad agosto.

Gershkovich ha 32 anni, è un giornalista molto stimato e un profondo conoscitore della Russia. Lavorava a Mosca da sei anni: era stato arrestato in un ristorante di Ekaterinburg, nella Russia centro-occidentale, mentre sembra che stesse lavorando a un articolo sulle operazioni del gruppo Wagner. Le accuse di spionaggio per cui è stato arrestato prevedono una condanna fino a 20 anni di reclusione. Il governo statunitense si è detto favorevole alla possibilità di concordare uno scambio di prigionieri con la Russia. Durante l’udienza di martedì è apparso in aula, all’interno di una “gabbia” in vetro.

– Leggi anche: La prigione in cui è rinchiuso Evan Gershkovich

Continua sul Post