(EPA/MIGUEL RODRIGUEZ)

Meloni ha chiesto aiuto sull’immigrazione anche all’ONU

All'Assemblea generale ha detto che le Nazioni Unite dovrebbero «dichiarare una guerra globale» ai trafficanti di esseri umani

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Il 20 settembre la presidente del Consiglio Giorgia Meloni è intervenuta per la prima volta all’Assemblea generale dell’ONU che si tiene ogni anno nella sede centrale dell’organizzazione, a New York. Meloni ha parlato per circa 15 minuti, concentrandosi soprattutto sull’immigrazione e sulla necessità per l’Italia e la comunità internazionale di fermare le attività dei trafficanti di esseri umani, riducendo così le partenze dal Nord Africa e quindi gli arrivi in Europa.

Meloni ha detto che oggi molti paesi africani sono in difficoltà a causa della siccità, del cambiamento climatico e dei blocchi imposti dalla Russia alle esportazioni di cereali ucraini, da cui alcuni paesi africani dipendevano. Questa situazione di instabilità favorirebbe il lavoro dei trafficanti di esseri umani, ossia i gruppi criminali che organizzano i viaggi dei migranti, senza però prendervi parte.

I trafficanti vengono spesso confusi con gli “scafisti”, un termine usato per indicare le persone che guidano le imbarcazioni o i gommoni su cui i migranti arrivano in Italia. In molti casi gli scafisti non hanno rapporti diretti con i trafficanti e non sono coinvolti nell’organizzazione delle tratte, ma dato che sono più semplici da individuare vengono spesso presi di mira e arrestati dalle autorità italiane, più per dimostrare un impegno nel contrastare l’immigrazione irregolare che per ottenere risultati concreti.

– Leggi anche: Chi sono i cosiddetti “scafisti”

Non abbiamo infatti molte informazioni sulla rete, l’organizzazione e le modalità con cui operano i gruppi dei trafficanti, anche perché i migranti stessi generalmente non sanno nulla sulle persone che li hanno aiutati a partire. Inoltre i trafficanti sono attivi principalmente nei paesi di partenza dei migranti, per esempio la Tunisia o la Libia, dove le autorità italiane ed europee non hanno giurisdizione.

Nel suo discorso Meloni ha individuato i trafficanti come i principali responsabili delle partenze verso l’Europa, e quindi il problema primario su cui non solo l’Italia, ma l’intera comunità internazionale dovrebbe concentrarsi per ridurre gli arrivi. Li ha descritti come «schiavisti del terzo millennio» e ha detto che vendono le traversate verso l’Europa «su delle brochure, come se fossero normali agenzie di viaggio», senza informare i migranti dei rischi a cui vanno incontro né preoccuparsi delle condizioni delle barche messe a loro disposizione, quasi sempre pessime.

Secondo Meloni quello di combattere i trafficanti dovrebbe essere un obiettivo «che ci unisce tutti», quindi tutti i governi e le organizzazioni internazionali, comprese le Nazioni Unite: «Sono convinta che sia dovere di questa organizzazione rifiutare ogni ipocrisia su questo tema, e dichiarare una guerra globale, senza sconti, ai trafficanti di essere umani», ha detto.

Meloni ha anche detto che è importante «affrontare le cause alla base delle migrazioni», per fare in modo che le persone vogliano rimanere nel proprio paese di origine. Il riferimento è al cosiddetto “piano Mattei”, che nelle intenzioni del governo dovrebbe essere un grande progetto di sviluppo e approfondimento delle relazioni internazionali tra l’Italia e i paesi africani. Il governo l’ha annunciato ad aprile, ma finora non ci sono molti dettagli concreti al riguardo.

Nel discorso c’è stato anche spazio per la guerra in Ucraina: Meloni ha detto che l’Italia «ha scelto chiaramente da che parte stare», ossia con l’Ucraina e contro la Russia, e ha parlato della necessità di regolamentare l’uso delle nuove tecnologie. Infine ha chiesto una riforma del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, per adattare la sua composizione e il suo funzionamento alle nuove dinamiche internazionali.

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